La scuola Mazzini di Catanzaro: da fiore all’occhiello a discarica a cielo aperto e simbolo di abbandono

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  21 ottobre 2024 11:03

di CARLO MIGNOLLI

Un tempo gloriosa istituzione cittadina, oggi simbolo di decadenza e immobilismo. La scuola “Mazzini”, nel cuore di Catanzaro, giace abbandonata da anni, sventrata e senza prospettive di recupero. Per decenni ha accolto migliaia di giovani catanzaresi, rappresentando un baluardo dell’istruzione pubblica e un presidio educativo per il centro cittadino. Oggi, invece, si erge a testimonianza di un drammatico fallimento collettivo.

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Sabato 19 ottobre un ulteriore episodio ha confermato la pericolosità della struttura: la caduta di un albero su un edificio limitrofo all’area della scuola. L’avvocato Francesco Pitaro ha affidato a Facebook il suo sfogo, denunciando la situazione di stallo che avvolge l’edificio: “La Mazzini da simbolo di crescita e formazione è divenuta simbolo di fallimento e decadenza. Senza reazione alcuna e senza nemmeno il tentativo di porvi rimedio. Per quanto tempo dovremo tollerare tutto ciò?”, ha scritto Pitaro, puntando il dito contro l’immobilismo delle istituzioni locali.

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La Scuola Mazzini, che in passato pulsava di vita, con aule gremite e corridoi attraversati da generazioni di studenti, oggi è ridotta a uno scheletro vuoto e pericolante. I lavori di ristrutturazione, annunciati più volte nel corso degli anni, non sono mai partiti, lasciando spazio a degrado, atti di vandalismo e incuria. A fronte delle numerose promesse, la realtà è che l’edificio resta in balia del tempo, senza un piano di recupero concreto.

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I residenti del quartiere, esasperati, condividono lo sconforto per una situazione che sembra peggiorare di anno in anno: “Questo è il panorama che noi residenti dobbiamo vedere ogni giorno: una scuola che è stata il fiore all’occhiello della città, è stata fatta diventare una discarica a cielo aperto. Solo promesse sono state fatte nel corso degli anni, ma la situazione è solo peggiorata. L’erba alta fa da riparo a topi e a gatti randagi, e il cattivo odore è insopportabile”. Un degrado che non solo rovina l’estetica del quartiere, ma rappresenta anche un rischio per la salute pubblica, oltre a essere una costante fonte di disagio.

Questa vicenda, oltre a rappresentare una ferita aperta per la città, è anche emblema di un problema più ampio che attanaglia Catanzaro: l’inerzia delle amministrazioni pubbliche di fronte al degrado di beni storici e strutture di pubblica utilità. La Mazzini, infatti, non è solo una scuola abbandonata: è un simbolo dell’incapacità di valorizzare e tutelare il patrimonio comune.

I cittadini si chiedono fino a quando si dovrà assistere impotenti a questo scempio. È urgente un intervento che ridia alla scuola la dignità che merita, restituendo alla città un luogo non solo di memoria, ma di futuro, dove nuove generazioni possano crescere, imparare e costruire. Il rischio, altrimenti, è che l’abbandono definitivo della struttura si trasformi in un segnale inequivocabile di rassegnazione e fallimento civico.

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