di CARLO MIGNOLLI
Un tempo gloriosa istituzione cittadina, oggi simbolo di decadenza e immobilismo. La scuola “Mazzini”, nel cuore di Catanzaro, giace abbandonata da anni, sventrata e senza prospettive di recupero. Per decenni ha accolto migliaia di giovani catanzaresi, rappresentando un baluardo dell’istruzione pubblica e un presidio educativo per il centro cittadino. Oggi, invece, si erge a testimonianza di un drammatico fallimento collettivo.
Sabato 19 ottobre un ulteriore episodio ha confermato la pericolosità della struttura: la caduta di un albero su un edificio limitrofo all’area della scuola. L’avvocato Francesco Pitaro ha affidato a Facebook il suo sfogo, denunciando la situazione di stallo che avvolge l’edificio: “La Mazzini da simbolo di crescita e formazione è divenuta simbolo di fallimento e decadenza. Senza reazione alcuna e senza nemmeno il tentativo di porvi rimedio. Per quanto tempo dovremo tollerare tutto ciò?”, ha scritto Pitaro, puntando il dito contro l’immobilismo delle istituzioni locali.
La Scuola Mazzini, che in passato pulsava di vita, con aule gremite e corridoi attraversati da generazioni di studenti, oggi è ridotta a uno scheletro vuoto e pericolante. I lavori di ristrutturazione, annunciati più volte nel corso degli anni, non sono mai partiti, lasciando spazio a degrado, atti di vandalismo e incuria. A fronte delle numerose promesse, la realtà è che l’edificio resta in balia del tempo, senza un piano di recupero concreto.
I residenti del quartiere, esasperati, condividono lo sconforto per una situazione che sembra peggiorare di anno in anno: “Questo è il panorama che noi residenti dobbiamo vedere ogni giorno: una scuola che è stata il fiore all’occhiello della città, è stata fatta diventare una discarica a cielo aperto. Solo promesse sono state fatte nel corso degli anni, ma la situazione è solo peggiorata. L’erba alta fa da riparo a topi e a gatti randagi, e il cattivo odore è insopportabile”. Un degrado che non solo rovina l’estetica del quartiere, ma rappresenta anche un rischio per la salute pubblica, oltre a essere una costante fonte di disagio.
Questa vicenda, oltre a rappresentare una ferita aperta per la città, è anche emblema di un problema più ampio che attanaglia Catanzaro: l’inerzia delle amministrazioni pubbliche di fronte al degrado di beni storici e strutture di pubblica utilità. La Mazzini, infatti, non è solo una scuola abbandonata: è un simbolo dell’incapacità di valorizzare e tutelare il patrimonio comune.
I cittadini si chiedono fino a quando si dovrà assistere impotenti a questo scempio. È urgente un intervento che ridia alla scuola la dignità che merita, restituendo alla città un luogo non solo di memoria, ma di futuro, dove nuove generazioni possano crescere, imparare e costruire. Il rischio, altrimenti, è che l’abbandono definitivo della struttura si trasformi in un segnale inequivocabile di rassegnazione e fallimento civico.
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