La nuova sede della Soprintendenza potrebbe lasciare a bocca asciutta il capoluogo in favore di Crotone. La politica non ci sta, e così arriva la reazione (separata) del sindaco e del vice-sindaco del Comune di Catanzaro.
“Le scelte che sembrerebbero essersi consumate a livello ministeriale riguardo alla determinazione della sede della nuova Soprintendenza Catanzaro-Crotone rischiano di rappresentare una nuova grave anomalia a danno della città capoluogo. Se venisse confermata l’indiscrezione secondo cui la sede del nuovo ufficio territoriale sarebbe stata indicata nella città di Crotone, ci troveremmo davanti ad un vero paradosso in quanto in tutte le altre regioni le Soprintendenze sono allocate nelle città capoluogo". E' quanto afferma il sindaco Sergio Abramo.
"E’ superfluo sottolineare come una siffatta scelta politica si basa su criteri che non rispondono alla naturale logica istituzionale che dovrebbe tenere conto del ruolo di Catanzaro anche per la sua posizione strategica e per la vocazione amministrativa. Del resto, una sede per la nuova Soprintendenza ci sarebbe già all’interno dei locali del Complesso San Giovanni dove da anni è attivo l’ufficio periferico che faceva capo a Cosenza. L’opportunità che viene offerta oggi con la creazione di una Soprintendenza che finalmente potrà garantire più autonomia e rappresentanza ai territori rischia, però, di nascere col piede sbagliato per scelte politiche di cui non si conoscono bene i reali contorni. Su questo punto non abbasserò la guardia e chiedo ai parlamentari di tutte le forze politiche dell’area centrale della Calabria di attivarsi affinché le decisioni che si starebbero formalizzando da parte del Mibact possano indirizzarsi verso i giusti binari della trasparenza e del rispetto istituzionale”.
Il vicesindaco Ivan Cardamone invece ne parla in questi termini: “Abbiamo accolto con grande entusiasmo la notizia della creazione della nuova Soprintendenza di Catanzaro-Crotone, annunciata nel dicembre scorso, che rappresenta una scelta opportuna sia in termini di rappresentatività dei territori che di maggiore efficienza dal punto di vista di vita logistico e amministrativo. Alla nuova articolazione degli uffici territoriali varata dal Ministero farà seguito, dunque, l’individuazione di una sede dove potrà essere allocata la Soprintendenza. Da fonti accreditate, sembrerebbe che sia già in stato avanzato l’ipotesi di attivare la sede a Crotone disconoscendo, di fatto, il ruolo e la funzione istituzionali ricoperti da Catanzaro in qualità di Capoluogo della Calabria, una scelta in controtendenza rispetto alle altre regioni italiane".
"Chiediamo, perciò, quale sia la posizione in merito dei rappresentanti calabresi del Movimento Cinque Stelle che, all’interno della maggioranza di governo, sembra abbiano tirato la corda a favore di Crotone. In particolare - prosegue Cardamone-, chiediamo al deputato Paolo Parentela e alla senatrice Laura Granato, catanzaresi doc, di esprimersi nel merito della vicenda e smentire questa nostra preoccupazione non limitandosi solo a tutelare il pecorino crotonese o preoccuparsi del Wi-Fi nelle scuole. Per quanto ci riguarda, abbiamo già avuto modo di manifestare formalmente la volontà dell’amministrazione comunale di mettere a disposizione i locali già fruibili del complesso monumentale del San Giovanni, dove è già attivo da tempo il centro operativo della Soprintendenza per i Beni ambientali, architettonici, artistici e storici della Calabria. Questa sede è, dunque, la naturale collocazione dei nuovi uffici come avviene in tutti gli altri capoluoghi italiani. Auspichiamo, quindi, che dal Ministero arrivi una risposta positiva per il Capoluogo non vanificando quanto di buono potrà generare l’istituzione della nuova Soprintendenza. Se così non sarà ci attiveremo innanzi all’immobilismo e al silenzio ingiustificato dei politici pentastellati catanzaresi per tutelare le ragioni di Catanzaro nelle sedi opportune”, ha chiosato il vicesindaco.
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