Le fondatrici di “Timo – Studio enogastronomico” raccontano la sfida di rilanciare il settore della ristorazione: "Bisogna creare una comunità"
11 marzo 2021 20:17Comunicare il territorio, le sue eccellenze e i suoi prodotti, non solo per i turisti, ma per i calabresi. È la sfida di Silvia Rotella e Alessandra Molinaro, le giovanissime fondatrici di “Timo – Studio enogastronomico”. Il loro intento è semplice: diffondere consapevolezza e creare opportunità attorno a chi si occupa del settore agroalimentare, esaltandone l’identità e le peculiarità.
La pandemia ha avuto un forte impatto su tutto il comparto della ristorazione e di conseguenza anche sul loro studio, che aveva visto la luce a fine 2019. Dubbi e ripensamenti però hanno presto lasciato spazio ad una certezza: “L’esperienza del Covid ha cambiato le regole – racconta Silvia - Ci si è resi conto che la comunicazione, fatta nel modo corretto, è essenziale per sopravvivere. E creare dei servizi ad hoc con l’aiuto di professionisti può fare la differenza fra restare in attività o chiudere per sempre”.
I loro percorsi accademici e lavorativi avevano portato Silvia, di Catanzaro, e Alessandra, di Cosenza, a Roma e Milano, dove si sono specializzate in grafica e comunicazione enogastronomica. Proprio in seguito al confronto con realtà cosmopolite e più strutturate sul versante food&beverage hanno deciso di ritornare in Calabria e creare un network tematico.
Una rete che in regione mancava: come testimoniano le due socie, la comunicazione e la promozione della pur florida e crescente ristorazione calabrese è molto indietro. Di cosa hanno bisogno oggi i ristoratori? “Di un legame con i prodotti e di rinnovare il rapporto con i clienti, in un’ottica esperienziale: in poche parole, creare una comunità”, spiegano.
Per questo nel 2020 con 16 produttori calabresi hanno creato il progetto “Agronauti”, una serie di incontri per mettere in mostra i talenti culinari della regione. I menù sono creati dallo chef Claudio Villella a partire da vini e prodotti tipici e a km zero, per diffondere l’idea di una cucina regionale contemporanea e dall’appeal internazionale. La liquirizia Dop, il tartufo del Pollino, lo zafferano, il vino Cirò sono solo alcuni dei protagonisti dei racconti che accompagnano le degustazioni.
Un modo per rilanciare l’immagine stessa della regione, troppo spesso afflitta da stereotipi “mucciniani”. “All’inizio anche fra i ristoratori stessi c’era molta diffidenza. Poi hanno capito che il nostro obiettivo è rendere giustizia ad un settore che può diventare trainante per l’economia calabrese”, analizza Alessandra.
Nel valorizzare i brand di ristoratori e produttori locali, lo studio Timo si occupa anche di indirizzarli verso un percorso di crescita e di farli conoscere alla giusta clientela. Fra le loro campagne di comunicazione di maggior successo ci sono sicuramente quelle legate a “Bob – Alchimia a spicchi” e “Bestie”, che Silvia e Alessandra hanno curato fin dalla nascita.
E fra i progetti che bollono in pentola – è il caso di dirlo – c’è quello di creare dei corsi di formazione, sia per consentire ai giovani di avvicinarsi al mondo del food&wine, sia per aiutare i professionisti ad aggiornarsi. “La Calabria deve riscoprire il suo lato più buono e farlo scoprire anche agli altri”, concludono.
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