di GIANCARLO SPADANUDA*
La sindrome MCS (Sensibilità Chimica Multipla) ,le cui prime segnalazioni risalgono al 1956 è stata riconosciuta in USA, Canada, ermania ed altri, essa è inclusa nella Classificazione Internazionale delle Malattie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ICD-10 sotto il codice T78-4. Notizie di stampa riferiscono che essa ora è diagnosticabile e curabile presso il Policlinico di Germaneto.
Cosa è MCS, brevemente.
Si sviluppa in seguito ad una esposizione acuta o continua a sostanze tossiche. E’ una malattia multisistemica fisico-organica ,progressiva e gravemente invalidante. Chi ne è affetto perde la capacità di tollerare gli agenti nocivi presenti nell’ambiente anche in piccole quantità; presenta una esagerata sensibilità all’olfatto (iperosmia).Spesso l’MCS viene confusa con l’allergia, ma hanno due dinamiche differenti, anche se con sintomatologia simile.
Mi piace qui ricordare la personale esperienza avuta in un Convegno sui danni ambientali : MCS è generata anche dai campi elettromagnetici(CEM). MCS ,come anche CEM, è NOXA Ambientale. Al Convegno nazionale organizzato dal Comune di Bari (Sala Consiliare Delfino),e dall’Associazione Nazionale Persone Chimicamente Sensibili, è stato invitato a relazionare anche il sottoscritto in qualità di consulente di più Magistrature in tema di elettrosmog, in specie per chiarire ,dal punto di vista tecnico-scientifico,come si sia arrivati a rendere responsabile di MCS (ed anche elettrosensibilità ora riconosciuta da OMS, ed in Svezia dal Servizio Sanitario) anche i CEM ,generati da antenne di telefonia, radar, elettrodotti ad alta tensione, posti in luoghi sensibili quali ospedali, scuole, case di cura. Al Convegno hanno partecipato i più qualificati studiosi della materia tra cui il prof.Genovesi (Università Sapienza di Roma) che ha relazionato su “Genetica ed Epigenetica dell’MCS”.
Ai partecipanti al Convegno è stato inibito, tassativamente, e mediante preavviso, l’uso di prodotti quali: profumo, lacche, dopobarba, deodoranti e gel, oltre ovviamente di utilizzare i cellulari e gli apparecchi wireless; nonchè di indossare abiti appena ritirati dalla pulitura a secco o lavati con ammorbidenti; a proposito dei quali mi è capitato di assistere nella mia città, a “preghiere” rivolte al gestore di lavanderia di NON usare giammai gli ammorbidenti, i quali oltre a non essere detergenti ,danneggiano le fibre dei tessuti e non solo non profumano, ma puzzano terribilmente di chimica; confesso anch’io che non ho capito a cosa serve l’ammorbidente (non mi pare che ci sia alcunchè da ammorbidire in una camicia appena lavata),”business is business”.
*Prof.ing. - CTU della Magistratura per l’Eletrosmog.
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