La 'spina' Catanzaro Servizi tiene acceso il dibattito in aula. Ma Abramo rassicura: "Nessun rischio"

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Consiglio comunale Catanzaro (foto archivio)

Resta invariata l'aliquota dell'imposta Imu. Otto i punti approvati dal Consiglio comunale

  30 settembre 2020 17:42

di PAOLO CRISTOFARO

Adunanza del consiglio comunale di Catanzaro, questo pomeriggio, al palazzo della Provincia. Tema caldo, senza dubbio, quello della partecipata Catanzaro Servizi. Dopo la relazione del sindaco Sergio Abramo, nella sua qualità di assessore al Bilancio, l’aula ha votato il regolamento di disciplina dell’Imposta municipale (Imu): la pratica è passata con 14 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto. Sempre il sindaco Abramo ha relazionato sull’approvazione delle aliquote 2020 dell’Imu, che prevede la conferma delle stesse aliquote del 2019: la delibera ha ricevuto 13 voti a favori, 4 contro e 2 astensioni. Via libera, ancora, alle variazioni al Bilancio di previsione finanziario 2020-22 – iscrizione fondo compensativo a copertura delle minori entrate tributarie ed extra-tributarie, utilizzo delle economie derivanti dalla rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti a copertura di maggiori spese, iscrizione nuovi finanziamenti regionali finalizzati a nuove opere e applicazione avanzo accantonato e vincolato: il voto sulle pratica, relazionata dal sindaco Abramo, è stato di 14 sì, 4 no, 2 astenuti. 

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Quindici a favore, 4 contrari e 2 astenuti nella votazione sull’atto relativo al disavanzo di amministrazione derivante dalle diverse modalità di calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità – approvazione del ripiano. La variazione al Bilancio di previsione finanziario 2020-22 – ratifica della delibera di giunta comunale nr. 289 del 21 settembre 2020 è stata varata con 15 sì, 4 no e un astenuto. Il sindaco, inoltre, ha illustrato l’atto di indirizzo, proposto dallo stesso primo cittadino d’accordo con l’assessore Cardamone, per l’affidamento di nuovi servizi. In seguito all’intervento di Abramo, si è aperto un articolato dibattito nel corso del quale hanno portato il proprio contributo i consiglieri Sergio Costanzo, Costa, Belcaro, Gallo, Riccio, Talarico, Mirarchi, Pisano. La pratica è passata con 23 voti a favore e un’astensione. 

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Particolarmente articolato l'intervento di Costanzo, critico rispetto alla questione dei dipendenti della partecipata. "Umiliazione", "ricatto" e "vergogna", i termini pungenti con cui Costanzo ha aperto il suo discorso. "Siamo qui ad umiliare 125 famiglie che si vedono negate il diritto al lavoro. È squallido il ricatto di fronte al quale vengono messi. Questa amministrazione non ha mai voluto affrontare questo argomento per dare dignità alle famiglie. È stato violato il Tuel che prevede indicazioni precise sul controllo. Le pratiche ci sono giunte in commissione soltanto due giorni prima del consiglio comunale", ha spiegato Costanzo.

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Nello specifico Costanzo si è concentrato sulla questione degli stipendi e del possibile rischio default della partecipata. A suo dire vi sarebbe la concreta mancanza di sicurezza e stabilità dei dipendenti, oltre a disparità tra impiegati che svolgono lo stesso lavoro, ma ricevono compensi diversi. A rispondere a Costanzo, subito dopo, il sindaco Sergio Abramo. "Nessun dipendente pubblico in Italia è stato mai licenziato, nessuna società in Italia ha mai chiuso se partecipata pubblica", ha detto il primo cittadino. "Non può fallire una partecipata, poiché sarebbe un fallimento amministrativo. Questa è una barzelletta. Per quanto riguarda i dipendenti, il precariato e la possibilità di accedere a crediti, i mutui vengono concessi al personale assunto a tempo indeterminato. Anche quella dell’impossibilità di accesso al credito è quindi una barzelletta. Il contratto poi è più corto in modo che più brevi possano essere i tempi in cui si può modificare ed eventualmente si possano apportare aggiunte

"La precarietà di un lavoratore non è solo economica, ma anche esistenziale" ha spiegato poi Nunzio Belcaro, intervenuto sulla scia di Costanzo. "Se si lavora alla stessa maniera col collega seduto di fronte, ma lui è meglio retribuito e pagato, la condizione di precarietà e ingiustizia rimane. Chiare le puntualizzazioni del sindaco rispetto all'intervento del collega Costanzo, ma rimangono che numerose perplessità rimangono aperte", ha spiegato Belcaro dagli scranni dell'opposizione. Rispetto ai dubbi rimarcati da Belcaro, però, non sono seguite considerazioni o risposte

Semaforo verde, infine, all’integrazione dell’oggetto sociale nello statuto della Catanzaro servizi (22 favorevoli, un astenuto) e all’affidamento in "house providing" di servizi strumentali e di "facility management" alla stessa società partecipata (19 favorevoli, un astenuto). L’aula, prima del voto sull’ultima pratica, ha respinto a maggioranza l’emendamento proposto dai consiglieri Sergio Costanzo, Rotundo, Belcaro e De Sarro. 

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