Si sono rivisti. Ma non è stato come tutte le altre volte. Quel velo di tristezza sugli occhi di tutti e quella voglia di goliardia più che sopita, dicevano molto più di mille parole.
E' stato come riaprire una ferita che neppure il tempo sarà in grado di rimarginare.
Ma la voglia, il desiderio di fare qualcosa era troppo grande. E così, dopo un tam tam di telefonate, i colleghi di Sergio Mirante, il giovane architetto scomparso prematuramente a fine ottobre, si sono rivisti qualche sera fa e hanno deciso di chiamare la squadra con il suo nome. Di creare un logo da mettere sulle loro magliette: "Solo così sarai con noi sul campo a combattere su ogni pallone come hai sempre fatto".
"Vedersi per la prima volta senza di te è stato difficile ed è ancora impensabile da accettare - scrivono - purtroppo sarà difficile andare avanti ma dobbiamo farlo, dobbiamo farlo per quello che ci hai lasciato, dobbiamo farlo per quanto ci hai dato, dobbiamo farlo per ciò che ci hai insegnato".
Non solo parole. Perché durante la serata ognuno di loro ha contribuito ad una raccolta fondi per dare una mano proprio come faceva Sergio alle persone più bisognose. "Questo - scrivono - è solo l'inizio amico nostro, è l'inizio di quel percorso che tu hai tracciato e che con cura dobbiamo percorrere".
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