di ENZO COSENTINO
Spolvero i mie libri – ne tantissimi, neppure pochi- allineati sugli scaffali di una moderna libreria (Ikea). Non bisogna trascurare questa manutenzione igienicamente utile ma anche segno tangibile dell’amore che tutti dovremmo provare per la lettura. Sfogliare un libro, annusare quel profumo che esce dalle sue pagine, sentire la ruvidezza della grana cartacea è come sentire qualcosa dentro di te: nostalgie, magari ricordi di fughe tra le stesse pagine di un vecchio libro giallo per arrivare alla fine e scoprire chi è l’assassino. Tante sensazioni e scatta la voglia di una rilettura di un romanzo che ti ha lasciato traccia. E così ti metti in poltrona e divori il contenuto delle sue pagine. Mi è capitato di recente.
Ho preso quel libro: “La noia” di Alberto Moravia, pubblicato da Bompiani. Ero sicuramente giovane (anni 60) quando l’ho letto la prima volta. Oggi lo si trova in ristampa. Un romanzo ma anche una visione psicologica di uno scrittore fine, sensibile, a volte anche duro, di uno stato d’animo che può appartenere ad ognuno di noi. “La noia” è un romanzo che se letto oggi non dimostra la sua età. E non a caso vinse il prestigioso Premio letterario “Viareggio”. “La noia” ci offre un ritratto profondo e spietato di un individuo senza strutture, senza appoggi, alienato dalla vita sociale. Moravia scrisse questo romanzo dopo Gli indifferenti (il suo primo lavoro pubblicato a proprie spese)e prima di “La vita interiore” concludendo così una ideale triologia che riscosse all’epoca notevole successo. Tre anni dopo la sua pubblicazione !La noia” fu portato sugli schermi dal regista Damiano Damiani e l’interprete principale fu Leonida Repaci (calabrese nativo di Palmi) divenuto poi scrittore, saggista, poeta, drammaturgo, pittore e antifascista italiano.
Il libro- “La Noia” E' la storia di Dino, un pittore borghese e sfaccendato assalito dalla noia verso tutto ciò che lo circonda, una storia di crisi, di fallimenti, di delusioni. Dal conflitto con la madre, di cui disprezza i valori borghesi, al mancato sollievo che spera di trovare nella pittura, fino alla relazione con la giovane modella Cecilia, che vuole avere, dominare, svalutare, per poterla afferrare, Dino viene descritto nei suoi tre aspetti di artista, di uomo, di amante, finendo per scontrarsi inevitabilmente con la realtà, una realtà che cerca di superare ed evitare e che allo stesso tempo in modo tautologico gli si nega, come una coperta troppo corta. Una volta abbandonata l'arte, il sesso ed il denaro rimangono gli unici strumenti per entrare in contatto con il mondo, finché il sospetto di un tradimento non fa sprofondare Dino in una spirale di lucida follia.
L’autore- Alberto Moravia in realtà è lo pseudonimo di Alberto Pincherle. Romano è stato, giornalista, sceneggiatore, ...Forte e marcato il suo impegno letterario Moravia tuttavia non trascurò l’impegno politico di uomo di sinistra e nel 1984 fu eletto deputato per il Partito Comunista:
Per ben 15 volte Moravia fu candidato al Premio Nobel per la letteratura senza mai però vincerlo. La sua bibliografia è ricca di successi tutti bestseller della narrativa mondiale.
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