Gasperina è un piccolo paese, in provincia di Catanzaro. Affacciato sul golfo di Squillace, è un vero e proprio balcone dal quale si spazia sul sottostante litorale da Pietragrande a Soverato, ma che a vista d’occhio si perde da Capo Colonna a Punta Stilo.
La storia di Gasperina è una storia bellissima, affonda le radici all’inizio del 1100, ed è il cuore dell’ultimo lavoro di Lino Zaccaria (“Gasperisani si nasce”, Edizioni Le Varie), giornalista professionista di lunga militanza, nato proprio a Gasperina in anni lontani, affermatosi a Napoli (quarant’anni di lavoro a “Il Mattino”) e che non ha mai tralasciato, nei fatti, e con il pensiero le sue radici.
Il coinvolgimento, nelle pagine, dell’intero paese, e soprattutto i riferimenti agli stupendi anni ’50 e ’60 del secolo scorso, quando l’autore, ragazzino, trascorreva in piena libertà le lunghe estati in Calabria diventa forma letteraria, solo in parte autobiografica, sensibile, romantica, ricca di suggestioni e di informazioni dettagliate che hanno il pregio di unire, orgogliosamente, in un afflato identitario Gasperina all’intera Calabria. Non a caso, nella postfazione, Zaccaria si dichiara orgogliosamente calabrese.
Il volume, esauriti i ricordi dell’autore relativi alla sua infanzia, traccia un’interessante ricostruzione storica delle origini del paese, avvenuta appunto alla fine del primo secolo del secondo millennio grazie a San Bruno, che riuscì a strappare a Ruggero il Normanno la grazia per centododici prigionieri condannati a morte per alto tradimento e alcuni dei quali, insediati nell’antico casale abbandonato di Gasperina, gli ridiedero vita.
Una storia bellissima, che si intreccia, andando avanti negli anni, con la rivisitazione di vari periodi attraverso i secoli e con un approfondimento particolare sul brigantaggio e sul fenomeno dell’emigrazione, che hanno interessato, ovviamente, non solo Gasperina, ma tutta la Calabria nella seconda metà e alla fine del 1800.
Completano il tutto una panoramica sugli “uomini illustri” del paese, a cominciare dal beato don Francesco Antonio Caruso, una accurata disamina sui luoghi di culto e sulle tradizioni popolari e le feste e un’intervista la sindaco Gregorio Gallello, che intravede una realistica prospettiva sul futuro del paese che amministra.
Di tutto questo si parlerà nel corso della presentazione del libro, programmata per il 7 agosto alle 18,00 a Palazzo Manni, a Gasperina. L’evento prevede un intervento introduttivo del sindaco Gallello. Seguiranno gli interventi di Gori Celia, che ha curato la prefazione e dello storico Mario Voci e il confronto con l’autore, il tutto sotto la conduzione del giornalista Pietro Melia. Letture a cura delle volontarie che collaborano con la Biblioteca comunale di Gasperina.
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