di CLAUDIA FISCILETTI
Di giornalisti non ne morivano sul campo di battaglia dalla Seconda Guerra Mondiale poi, nel 19 maggio del 1987, la vita del reporter freelance Almerigo Grilz è stata interrotta da un proiettile vagante, in Mozambico, mentre stava riprendendo un combattimento tra il RENAMO e il FRELIMO. Il suo nome va ad aggiungersi alla lunga schiera di giornalisti caduti sul fronte di guerra, andando a scontrarsi con la memoria che, talvolta, per alcuni di loro è più viva mentre, per gli altri, è più sbiadita.
La storia di Grilz, ad esempio, sembra essere caduta nel dimenticatoio e anche oggi, a 34 anni dalla sua morte, sono in pochi a ricordarlo veramente per il suo lavoro da freelance in cui non ha tralasciato alcun conflitto tra gli anni Settanta e Ottanta, catturandolo con l'occhio della sua cinepresa. I suoi articoli furono pubblicati dalle riviste italiane Avvenire, Panorama, Il Sabato, Rivista Italiana Difesa, in Gran Bretagna è in Francia dal The Sunday Times, dall’IHS Jane’s Defence Weekly e da L’Express; per i suoi servizi collabora anche con il TG1.
Nato a Trieste, in cui ha ricoperto il ruolo di vice-Segretario nazionale del Fronte della Gioventù (organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano), la sua storia è stata riportata anche nella terra di Calabria, prima con la Mostra Fotografica tratta dal libro “Gli Occhi della Guerra”, pubblicato dai colleghi di Grilz, Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, presentata a Lamezia Terme nel 2010 e organizzata da Cantiere Laboratorio, e poi l'incontro organizzato da Identità Tradizionale nel 2018 a Catanzaro, dal nome "Vivere davvero", con relatore il giornalista e scrittore Guido Giraudo.
Identità tradizionale, di quella giornata, ricorda: "Vivere Davvero è stato un evento molto rilevante per tramandare storie di vita, significative e importanti, come quella di Almerigo Grilz. Una storia che purtroppo non trova ancora un ricordo dignitoso in Italia. La sua figura per troppo tempo è stata dimenticata, nonostante egli fu il primo reporter italiano morto sul fronte dopo la seconda guerra mondiale. A 34 anni dalla sua ultima avventura, ci piace pensare che se non fosse caduto in Mozambico, Almerigo in questi giorni di sangue, tra Israele e Palestina, sarebbe sicuramente in prima linea a raccontare al mondo con coraggio ed onestà la tragedia della guerra".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736