'La strada che non c'è', ripresi i lavori nel tratto compreso da Borboruso a Coraci

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  26 febbraio 2024 03:23

In seguito all’ incontro tenutosi presso la sala congressi del Comune di San Pietro Apostolo il 14 dicembre scorso con l’Assessore Regionale Filippo Pietropaolo, che annunciava lo stanziamento di 3, 2 milioni di euro, da subito disponibili, una delegazione degli attivisti del Comitato "la strada che non c'è" ha effettuato un sopralluogo nel cantiere della costruenda strada del medio savuto o Catanzaro Cosenza (la cosiddetta "strada che non c'è") tra Soveria Mannelli e Coraci; cantiere che si trova nella parte più a nord dell’ importante arteria che da Coraci in provincia di Cosenza, attraversando l'entroterra delle due province, doveva arrivare sulla strada statale due mari in provincia di Catanzaro. Di questa strada ne sono stati aperti solo 4 km qualche anno fà contro i più di trenta km previsti.

Finalmente, dopo tante promesse, hanno potuto vedere che i lavori sono ripresi ed il tratto Borboruso Coraci è quasi completato. 

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Ci sono perfino molti guard rail già montati e l'illuminazione della galleria quasi completa. Insomma sembra che questa sia la volta buona e a quanto comunicato, mancherebbero pochi mesi per l'apertura. 

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Un breve tratto, ma sicuramente utile e funzionale, in quanto si potrà percorrere in un minuto e mezzo di strada comoda il percorso che oggi si fà con tortuosissime curve e salite e discese in più di 15 minuti. 

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Per il tratto da Soveria Mannelli a Coraci si aspetta l’ufficialità dell’Assessorato del finanziamento annunciato (di circa 10 milioni di euro) a San Pietro Apostolo dal Dott. Filippo Pietropaolo che sembra a buonissimo punto.

Manca poi il tratto fondamentale da Decollatura alla S. S. dei due Mari del quale si aspetta il progetto definitivo e per il quale lo stesso Assessore (con cui continuano i contatti) ha dato disponibilità di occuparsene nel suo mandato.

Si prende atto che le parole espresse dall’ Assessore Pietropaolo si stanno concretizzando nei fatti.

Probabilmente se questa fondamentale strada fosse stata completata quando si doveva, e cioè negli anni novanta, molti giovani non sarebbero andati via e a quest'ora l'entroterra probabilmente non si sarebbe spopolato come invece sta avvenendo. Urge quindi il completamento della "strada che non c'è" per evitare un ulteriore aggravio della situazione di questi bellissimi luoghi e creare una valida alternativa all’autostrada A2 del Mediterraneo.

Continua quindi la lunga battaglia, sperando di avere presto buone nuove da comunicare.

 

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