di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Parole, immagini e una voce narrante per raccontare la strage di Cutro consumata la notte tra il 25 e il 26 febbraio a poche decine di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro dove si ribaltò il caicco che trasportava decine di migranti.
94 le vittime, tra cui 35 minori. Una ottantina i sopravvissuti e un numero imprecisato di dispersi, dal momento che non si sa il numero preciso dei passeggeri che fossero a bordo.
Così, il giornalista crotonese Vincenzo Montalcini decide di tonare con tutto se stesso sui quei fatti drammatici che hanno segnato per sempre la Calabria e il nostro Paese per non dimenticare e soprattutto per raccontare le storie di vittime e superstiti.
Quello presentato ieri a Catanzaro che farà il giro dell'Italia è un libricino autoprodotto dal Titolo "Quale umanità?", il cui ricavato dalla vendita sarà interamente devoluto ad Emergency. Al suo interno ritroviamo foto e racconti di vita semplici e commuoventi.
La presentazione si è svolta ieri pomeriggio nella sala convegni della biblioteca comunale di Catanzaro alla presenza di sensibili cittadini che hanno animato il dibattito. In sala anche Vincenzo, uno dei pescatori che tra i primi arrivò sulla spiaggia e si diede molto da fare per portare a riva vittime e superstiti.
"Questa non è una tragedia è una vera propria strage - tuona Montalcini - perché non si può far morire delle persone a 100 metri dalla riva. Perché quelli che non si sono salvati devono avere una sigla e non un nome? Perché in Ucraina è stata fatto un corridoio umanitario e nel mediterraneo si ritiene normale che si debba morire, eppure - sottolinea - erano "quasi arrivati" . Associare quel decreto al nome di Cutro è una vergogna".
Dal canto suo, l'assessore alla Cultura del comune di Catanzaro Donatella Monteverdi ribadisce che "siamo una società che non ha saputo affrontare il problema o meglio la risorsa dell’integrazione. Abbiamo vissuto un momento orribile e bisogna cambiare la testa a capire che quel mondo ci può dare tanto tantissimo".
Mentre, Nicola Corigliano, assessore alla Cultura del comune di Crotone afferma che la tragedia che ha colpito Cutro dimostra che "solidarietà umana e fratellanza sono concrete. Ciò che possiamo fare è indirizzare maggiormente i vari governi a impostare percorsi più legali per arrivare in Italia".
E il consigliere comunale Nunzio Belcaro osserva: "Altrove fatti simili generano dibattiti aperti. Dobbiamo parlare all’Europa di quanto accaduto. I fatti di Calais sono microscopici rispetto ai nostri. Montalcini col suo lavoro fa un piccolo passo verso una narrazione che deve crescere.
Successivamente, Manuelita Scigliano, presidente associazione Sabir, afferma che "non c'è nessuna emergenza migrazione perché è un fenomeno che esiste dalla notte dei tempi, nè ci sono aumenti di numero negli ultimi anni. L’anno passato sono arrivati 170mila ucraini e nessuno ha gridato all’emergenza, mentre 14mila migranti che giungono sulle nostre coste fanno gridare all’emergenza. Tutti noi siamo migranti e anche i nostri giovani sono migranti".
La presentazione del libro è stata coordinata dal giornalista Bruno Palermo che ha introdotto egregiamente il lavoro di Montalcini e ha dato un'interpretazione dei fatti di Cutro molto interessante: "Qualche ministro aveva paura di inciampare nelle bare - ha dichiarato il giornalista - ricordando i giorni precedenti al Cdm straordinario svolto a Cutro e sottolineando come alle lacrime dei familiari delle vittime il governo ha risposto con freddi numeri.
La fotografie in bianco e nero esposte sul tavolo dei relatori sono state scattate dal fotografo Fabrizio Carbone il cui ricavato dalla vendita sarà anch'esso devoluto ad Emergency.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736