"Cara Dottoressa Carbone,
se ritiene che la nostra voce rappresenti una strumentalizzazione politica, allora inizi pure da me. Come associazione La Tazzina della Legalità abbiamo un principio fondante: siamo e restiamo apartitici, non legati a nessuna sigla né schieramento.
Non cerchiamo polemiche, ma non possiamo più tacere. La misura è colma: da decenni la sanità calabrese soffre di disfunzioni strutturali che hanno messo a dura prova i cittadini e gli operatori stessi. In questo quadro nessuna forza politica che ha governato negli ultimi trent’anni può presentarsi come immune da responsabilità: tutti, in misura diversa, hanno partecipato o assistito a un sistema che troppo spesso ha servito logiche di potere e di business, dimenticando la centralità della persona.
La nostra denuncia non è contro di Lei né contro la Sua persona, ma contro lo scempio che ogni giorno i cittadini vivono sulla propria pelle. Per questo Le scriverò formalmente per chiederLe un incontro diretto, vis-à-vis, convinto che solo nel dialogo trasparente e sincero si possano trovare soluzioni concrete".
Così la Tazzina della legalità.
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