La Turchia di Erdogan dichiara guerra ai curdi. Cosa sta accadendo in Siria

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La Siria sotto attacco della Turchia
  12 ottobre 2019 15:56

La Siria è in fiamme. Con l'offensiva contro i combattenti curdi, la Turchia ha aperto un nuovo capitolo nella guerra cominciata otto anni fa, nel 2011, a nord della Siria.

Mercoledì 9 ottobre 2019 il presidente Erdogan ha annunciato l'inizio dell’operazione militare denominata "Fonte di pace" contro i combattenti curdi nel nordest della Siria. Un’offensiva lanciata dalle forze armate turche insieme all'esercito nazionale siriano, e agevolata dalla decisione del presidente Usa Donald Trump di ritirare i soldati americani presenti nella zona. 

Guerra in Siria, perché la Turchia sta attaccando i curdi

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Nelle scorse ore, il presidente turco Erdogan ha dichiarato che lo scopo dell’operazione è quello di creare una "zona cuscinetto" nel nordest della Siria, per allontanare dal confine con la Turchia le milizie dell'Ypg, le unità combattenti di protezione popolare curde, considerate dal governo turco un gruppo terroristico alla stregua del Pkk, i paramilitari del Partito dei lavoratori curdo che da decenni si battono per vedere riconosciuta l’autonomia curda in territorio turco. L'offensiva militare della Turchia punta inizialmente ad allontanare i curdi dalla frontiera, ma resta da capire fin dove potrà spingersi l'avanzata sul terreno. Erdogan vorrebbe trasferire due milioni di rifugiati siriani che attualmente si trovano in Turchia, ma per farlo - ha spiegato - occorrerà arrivare fino a Raqqa e Deir ez-Zor, ben oltre i trenta chilometri previsti inizialmente dalla "safe zone", la "zona cuscinetto" concordata con gli Stati Uniti.

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Pesa anche l'incognita sul destino dei miliziani dell'Isis attualmente nelle carceri siriane, che i curdi stimano in dodicimila, e dei loro settantamila familiari. A settembre Erdogan ha minacciato l’Unione europea (con cui ha siglato un accordo nel 2016 per il controllo dei migranti) di essere pronto ad "aprire le porte" ai rifugiati se non verrà creata una zona di sicurezza nel nord della Siria.

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