La voce fuori dal coro. Antonio Curcio: "La Calabria in lockdown solo per evitare una potenziale strage"
Antonio Curcio
05 novembre 2020 08:28
di ANTONIO CURCIO
Leggo commenti populisti, conditi da piagnistei irrazionali - e frustranti anche per chi li scrive - per non parlare delle “figurative partite di pallone”... in cui la camorra avrebbe sconfitto la ‘ndrangheta per 1 a 0. Ma siete impazziti.?.?. Volete davvero paragonare la Sanità campana con quella della Calabria.?.?. Ma non scherziamo.
Ed essendo “Ancora Convinto”, di parlare a persone “capaci di intendere e di volere”, credo sia superfluo il poter annotare, e ribadire, che la Regione Calabria sia stata inserita nella “zona rossa” non per i contagi, quindi non per meri numeri, ma per il serio e concreto rischio che non si riesca nemmeno a rispettare i livelli minimi di assistenza - e spero che, di ciò, non si potrà mai averne contezza dato che si tratterebbe di guai molto, molto seri e, forse, anche drammatici.
Io, e per mero esempio, trovandomi ancora a Roma per lavoro, non so cosa fare, ed essendo anche un “soggetto a rischio”, mi chiedo: meglio scendere in “self lockdown”, per stare in una bella casa a due passi dal mare con i miei cari oppure rimanere a Roma dove probabilmente - in caso mi “becchi il Covid” - potrei qui avere una migliore assistenza.?.?.
Ebbene, non lo so davvero, cosa sia meglio fare!
La verità è che la Regione Calabria andrà venerdì in lockdown non per i “fantasmi” che spesso conviene evocare e sublimare - da parte di qualcuno che mi auguro non rifletta, o non abbia la sana abitudine di contare sino a 10... prima di scrivere e/o parlare - ma solo per evitare una potenziale strage. Lo capite almeno questo.?.?. Grazie!