Laboratorio reale remoto. Dalla Calabria un’efficace e innovativa risposta per consentire la didattica laboratoriale al tempo del Covid

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Francesco Bevacqua, fisico e divulgatore

Bevacqua: “Noi pensiamo che diverse difficoltà possano essere facilmente superate grazie ai potenti strumenti offerti dalle diverse piattaforme utilizzate dalle scuole italiane e non solo"

  14 gennaio 2021 11:32

 
"Con la Società Opus Lab - Ricerca & Didattica, il prof. Francesco Bevacqua, fisico e divulgatore, offre alle scuole un modello di attività laboratoriale con laboratori scientifici mobili per far realizzare agli studenti esperimenti di livello medio-alto". Così in una nota stampa. "È ormai quasi un anno che la scuola italiana è al centro di un dibattito sulla validità della cosiddetta DaD (Didattica a Distanza) relativamente al processo formativo degli studenti. Una discussione che presenta tanti chiaroscuri, - prosegue la nota - accentuati dalla effettiva importanza e centralità del problema educativo nella società non solo italiana. La conclusione amara, è che questa modalità di insegnamento ha mostrato limiti, alcuni dei quali non facilmente superabili o, forse, non superabili del tutto".
 
Dottoressa Nica Vespasiano
 
"Quando si tratta, poi, non “semplicemente” di didattica, ma di didattica laboratoriale, - evidenziano sulla nota - la questione assume toni più seri, e per stare all’oggi, diremmo drammatici, essendo stata praticamente ridotta ai minimi termini, e per alcuni settori, resa praticamente nulla, basta solo considerare la riconversione in aule didattiche dei laboratori per aumentare gli ambienti-classe. Eppure la laboratorialità riveste un ruolo fondamentale nel nostro sistema di istruzione. Da un punto di vista normativo, basta ricordare il DPR 88 del 15 marzo 2010, dove viene descritto il suo specifico educativo e didattico. Altro importante riferimento è nell’allegato tecnico alla direttiva n. 4 del 16 gennaio 2012, a seguito del DPR 88, che recita: “Il miglioramento della qualità dell’offerta di istruzione e formazione si realizza, inoltre, con l’adozione di metodologie didattiche innovative – altro punto chiave della Raccomandazione europea – fondate sia sull’ampio uso delle tecnologie informatiche (IT), sia sulla valorizzazione del metodo scientifico e dell’approccio laboratoriale, diffuso non solo alle discipline tecnologiche, ma a tutte le discipline del curricolo. Si fa riferimento, (…) ad una didattica laboratoriale, non legata ad uno specifico luogo fisico, attraverso la quale lo studente è chiamato ad affrontare le diverse problematiche disciplinari con metodologie di tipo induttivo, improntate alla pedagogia collaborativa del compito condiviso e del progetto che lo rendono protagonista degli apprendimenti. Per una trattazione più ampia di questo approccio si rimanda alle Linee Guida del primo biennio”".
 
"Identiche osservazioni nei DPR 87 e 89 relativi al riordino degli Istituti Professionali e dei Licei, e in successivi atti normativi, non ultima la legge 107 del 2015. A ben valutare questi documenti, - si legge ancora - si evince un concetto basilare: la didattica laboratoriale, cardine del sistema di istruzione, si avvale di tecnologie e strumenti adatti, ed è indissolubilmente connessa ad una didattica di tipo partecipativo. Se la mente corre oggi ad un laboratorio attrezzato, dove gli studenti, lavorando per gruppi, si scambiano opinioni, utilizzano strumenti ed apparati, si è presi da un senso di sconforto.
 
 
Grafico spettrofotometro
 
 
La spiegazione degli spettri atomici
 
 
Cosa è allora davvero possibile attraverso la DaD? Risponde il prof. Bevacqua.
 
“Noi pensiamo che diverse difficoltà possano essere facilmente superate grazie ai potenti strumenti offerti dalle diverse piattaforme utilizzate dalle scuole italiane e non solo. Per rappresentare la modalità didattica laboratoriale, possiamo immaginare un modello ‘molti a molti’. Il docente, ovviamente, ha un ruolo centrale soprattutto nel coordinare questa attività”.
 
Si potrebbe parlare di un modello di Didattica Laboratoriale “Made in Calabria”?
 
“La Società Opus Lab - Ricerca & Didattica, da diverso tempo offre alle scuole non solo calabresi, un modello di attività laboratoriale, soprattutto per la Fisica Moderna, che prevede l’utilizzo di laboratori scientifici mobili. Sono composti da apparati e strumenti collegati ad un computer, che permettono agli studenti di realizzare esperimenti di livello medio-alto. In particolare, grande successo ha avuto il progetto ‘Fisica Moderna’, dove gli studenti dell’ultimo anno di Liceo hanno realizzato nella loro scuola alcuni degli esperimenti che hanno caratterizzato la nascita della moderna Fisica Atomica e Nucleare. Un successo comprensibile: da alcuni anni la seconda prova scritta d’esame prende spunto da temi legati a questi contesti, e poi si aggiunge il fatto che per problemi di tempo, tanti docenti non riescono ad affrontare adeguatamente la questione in classe”.
 
E così… il dott. Francesco Bevacqua, fisico ed esperto di strumentazione scientifica, ha pensato bene di adeguare gli strumenti alle nuove esigenze della scuola in tempo di DaD.
 
“È nato così il progetto R2L, acronimo che sta per ‘Laboratorio Reale Remoto. Opus Lab - Ricerca & Didattica dispone di un setup laboratoriale di tutto rispetto. Gli strumenti permettono di ripercorrere i più importanti risultati teorici della Fisica Moderna. Provo a citarne qualcuno: lo Studio degli spettri atomici; quello della radioattività ambientale; quello dei processi nucleari che prevedono l’interazione di materia – antimateria. Che nessuno si spaventi, sono esperimenti realizzabili in assoluta sicurezza, con gli strumenti posizionati in un laboratorio nella città di Cosenza, accessibili attraverso la piattaforma Google. Gli studenti possono collegarsi dopo l’invio di una password di accesso al sistema. L’attività viene presentata con una serie di slides ed alla fine viene dato accesso. È molto più semplice a farsi che a dirsi.”
 
Spieghi meglio questa metodologia didattica di accesso.
 
“La Classe o il gruppo-classe, dopo la presentazione delle attività viene diviso in gruppi che hanno accesso ad un singolo esperimento da completare in un tempo prefissato. Questo per dare modo agli altri gruppi di accedere allo strumento. I dati vengono salvati su un drive esterno al quale è possibile accedere per scaricarli ed utilizzarli per una successiva analisi. Una telecamera ‘punta’ lo strumento in modo che l’operatore remoto possa seguire la dinamica dell’esperimento. Vorrei chiarire che non si tratta di una simulazione degli strumenti, così come fanno molte piattaforme, ma di un esperimento reale, che viene fatto ‘remotizzando’ alcuni comandi da inviare al sistema. Appunto a tale scopo sono stati realizzati opportuni sistemi hardware controllabili da remoto”.
 
Lavorate da soli o in partnership?
 
“Non siamo soli, abbiamo condiviso gli obiettivi di questo importante progetto con altre due società calabresi: Genial Solution Srl, rappresentata dall’Ing. Antonio Valentino, e BIM HUB XR Srl, rappresentata dall’Ing. Bruno Larosa.”
 
Per avere informazioni ulteriori?
 
“Da diversi anni i nostri progetti didattici sono seguiti dalla dott.ssa Nica Vespasiano, che con grande impegno e competenza si occupa dei rapporti con il mondo della scuola e dell’impresa. È lei che prende in carico le richieste e dà le risposte giuste. La sua mail è nica.vespasiano@opus-lab.it”.
 
 

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