L'agricoltura 4.0 è il futuro e parte dall'Istituto agrario di Catanzaro (VIDEO)

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La dirigente scolastica dell'Istituto Tecnico Agrario Statale "Vittorio Emanuele II" di Catanzaro, Rita Elia
  19 gennaio 2023 20:09

Ricchezza formativa, interazione sociale, inclusività. Di fronte al rischio concreto di un calo delle acquisizioni scolastiche in termini di abilità e competenze, l'Istituto Tecnico Agrario Statale "Vittorio Emanuele II" di Catanzaro, risponde come sa fare dal 1875, anno in cui iniziò l’attività didattica.

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Certo, con le dovute differenze: nel corso del tempo, infatti, l’istituto si è sempre saputo rinnovare sia dal punto di vista tecnico-scientifico che didattico.

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Oltre 4000 metri quadrati che si sviluppano sull'edificio a forma di E, pare in onore del Re Vittorio Emanuele II cui la scuola è intitolata, immersi nel verde attrezzato del Parco della Biodiversità Mediterranea.

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Tutt'attorno l’azienda agraria con  le serre - due di ultima generazione - in fase di completamento; un orto dove coltivare verdure, il piccolo vigneto e il frutteto, l'edificio che ospita la cantina che proprio quest'anno festeggia 100 anni. 

Seduta dietro la sua scrivania al piano terra dell'edificio centrale, la dirigente scolastica Rita Elia racconta una nuova scuola. Una scuola dalle tantissime opportunità in chiave innovativa ed imprenditoriale. 

"Oggi - spiega la dirigente scolastica - il ruolo del tecnico agricolo  è cambiato nel corso degli anni. Farlo oggi vuol dire avere a che fare con gli strumenti finanziari, le politiche agricole, gli schemi agro ambientali"

Del resto l'innovazione digitale ha fortemente rivoluzionato i sistemi di produzione agricola:  grazie all’uso di sensori, di droni e di macchine  è possibile oggi stravolgere i vecchi processi di produzione. Basta affacciarsi in uno de tanti laboratori per capire che è proprio così. 

Attivi tre indirizzi: produzione e trasformazione dei prodotti agricoli, Gestione dell’ambiente e del territorio e Vitivinicoltura. Tre articolazioni che denotano grande attualità su temi importanti che attengo alla vita di tutti noi.

È per questo che molteplici sono le opportunità lavorative al termine del percorso di studi che si propongono al futuro perito agrario. Si va dalla libera professione, alla possibilità di partecipare ai concorsi nella pubblica amministrazione, negli Enti privati  all’impiego nelle forze dell’ordine ( specie nei carabinieri forestali) o all’approfondimento universitario neo Dipartimento di elezione come Scienze Agrarie, Scienze Forestali, Veterinaria, Biologia, Ingegneria ambientale e naturalistica, Scienze Biologiche e, considerata la valenza scientifica della preparazione, persino ingegneria, medicina e farmacia. Nulla è precluso al tecnico agrario. 

Verrebbe da dire che l’agricoltura 4.0 è il futuro e parte dai banchi di scuola. Da quelli dell'Istituto Agrario di Catanzaro.

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