L'intervento di Sasha Sorgonà
12 maggio 2020 19:38"Si attendono dal Governo indicazioni precise e normative da seguire rispetto alla prossima riapertura di bar, ristoranti e pizzerie. Se le indiscrezioni circa le misure di distanziamento previste dal Governo, con una persona ogni 4 metri quadri, venissero confermate, i ristoranti italiani perderebbero in un sol colpo 4 milioni di posti a sedere, ovvero il 60% del totale".
Sasha Sorgonà, Presidente dei Giovani di Confcommercio Rc e ideatore della piattaforma ‘Spinoza’ lancia l’allarme. “Le scelte indirizzeranno l’andamento economico dei prossimi mesi. In Calabria, e a Reggio in particolare, con simili normative si andrebbe incontro ad un disastro economico. Imprenditori e commercianti sono già in estrema sofferenza -sottolinea Sorgonà- alcuni di essi hanno chiuso, altri attendono la stagione estiva per provare a sopravvivere. Ripartire con simili limitazioni, ovvero rinunciare a più di metà dei coperti, equivarrebbe ad una morte annunciata”.
Quali possibili soluzioni per ovviare ad una situazione che sembra vedere il Governo in mezzo al bivio, tra la convivenza con il Covid-19 da contenere e le necessità impellenti delle attività ristorative da salvaguardare? Sorgonà prova a suggerire una possibile soluzione. “Invece dei quattro metri che sembrano essere previsti, si potrebbe optare per i due metri di distanza tra i tavoli, senza distanziamento tra i commensali allo stesso tavolo. Anche perché non si capisce per quale motivo si dovrebbero distanziare persone che magari sono arrivate nel locale con la stessa automobile. In questo modo -spiega l’ideatore di Spinoza- la perdita sarebbe del 30% dei coperti.
Questa ipotesi permetterebbe agli imprenditori del settore di continuare a lavorare, magari recuperando una parte dei posti a sedere persi occupando lo spazio al di fuori dei locali. Lanciando l’iniziativa ‘Reggio, riparTiAmo’ abbiamo pensato proprio ad una simile iniziativa, trasformando in grandi locali all’aperto tutte le principali piazze della città, non solo del centro storico ma anche delle periferie. Mi auguro che sia il governo sia i presidenti delle Regioni tengano bene a mente questi calcoli prima di assumere decisioni che potrebbero avere ripercussioni economiche devastanti e irreparabili”, conclude Sorgonà.
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