L’allarme di Stefano Veraldi: “Aprire subito parrucchieri e centri estetici o sarà una catastrofe”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images L’allarme di Stefano Veraldi: “Aprire subito parrucchieri e centri estetici o sarà una catastrofe”
Stefano Veraldi
  05 maggio 2020 09:10

“Bisogna consentire la riapertura anticipata di parrucchieri e centri estetici, e il ritorno all’attività degli artigiani”. 

Lo afferma in una nota Stefano Veraldi. 

Banner

“Da più parti montano le proteste per l’ingiusta discriminazione cui sono sottoposti alcune categorie di lavoratori, che potranno tornare ad operare solo dall’1 giugno, nell’ambito delle aperture programmate dal Governo per la fase 2 Una scelta che non appare giustificata dalle esigenze sanitarie legate al coronavirus, e che anzi rischia di produrre danni enormi sia in ambito economico che sanitario.

Banner

Parrucchieri, centri estetici e artigiani potrebbero già da subito riprendere le proprie attività, con il rispetto delle disposizioni di legge, ossia distanze minime nei locali e l’uso di mascherine e guanti, al pari di quanto avviene sia oggi per numerosi esercizi (supermercati, tabaccherie, ecc.), sia dal 4 maggio per gli altri esercizi cui è stata consentita l’apertura

Banner

Il rischio concreto è quello di ottenere l’effetto contrario: la ritardata ripresa di tali attività alimenterà anche in Calabria ed a Catanzaro, abusivismo e lavoro in nero, con parrucchieri, estetiste ed artigiani che opereranno a domicilio dei clienti, senza alcun controllo e col pericolo di incrementare i contagi”, continua Veraldi. 

“Per tale motivo mi rivolgo all’On. Jole Santelli Presidente della Regione Calabria affinché interceda con il governo nazionale per valutare la possibilità di una riapertura immediata per tali categorie di lavoratori, e l’emanazione di protocolli di sicurezza da adottare per consentire di svolgere l’attività con le dovute garanzie. 

In assenza di interventi- conclude Veraldi- il 50% delle attività artigiane, centri estetici e parrucchieri del nostro capoluogo e della Regione Calabria sarà costretto a chiudere i battenti e dichiarare fallimento, non avendo più le risorse per portare avanti le attività”. 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner