"In vista dell’assemblea dei sindaci dell’Asp di Catanzaro, convocata per domani, il nostro movimento ha fatto pervenire al sindaco Mascaro, all’assessore alla sanità Gianfranco Luzzo e all’assemblea dei sindaci, alcune proposte e sollecitazioni elaborate dal movimento, con il contributo del dottore Cesare Perri e di Antonio Saffioti" E' quanto si legge in una nota stampa a firma del Movimento Lamezia bene comune.
"Come già ribadito - prosegue - nel documento consegnato nei mesi scorsi dal consigliere Rosario Piccioni al ministro della salute Roberto Speranza, occorre affermare il diritto dei cittadini lametini e di tutto il comprensorio lametino ad avere una sanità e un ospedale “normali”: prima di ogni altro progetto, l’ospedale di Lamezia deve essere messo nelle condizioni di garantire i livelli essenziali di assistenza che oggi, alla luce dei disagi che ogni giorno tanti cittadini vivono sulla loro pelle, non sono garantiti".
"Questo significa procedere prima possibile - si legge ancora - allo sblocco delle assunzioni e agli investimenti necessari per consentire al nostro ospedale, che serve un comprensorio di oltre 140mila abitanti, di funzionare e dare condizioni di lavoro adeguate ai tanti professionisti eccellenti che vi operano. Dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e il commissariamento, il primo punto nell’agenda dell’Asp di Catanzaro sia l’affermazione della legalità, attraverso meccanismi di controllo e vigilanza che impediscano alla criminalità di “mettere le mani” sui diritti dei cittadini".
"Sul programma operativo della sanità calabrese 2019-2021, - ribadiscono - approvato dal commissario Cotticelli, come movimento facciamo nostro l’appello dei sindacati. Quando si parla dei diritti dei cittadini, a cominciare dal diritto alla salute, la struttura commissariale non può agire “in solitaria”: si attivi un tavolo istituzionale tra la struttura commissariale, i Comuni, le organizzazioni sindacali, i medici, gli operatori sanitari, le associazioni che tutelano i diritti dei pazienti. Il cronoprogramma dell’intervento di ammodernamento del nostro ospedale, per un importo di venti milioni di euro, suscita perplessità: addirittura è previsto solo per dicembre 2021 la consegna del piano di fattibilità tecnico-economica. Siamo sicuri che, date le carenze gravi del nostro ospedale, tempi così lunghi rispondano realmente alle “urgenze” di un ospedale al collasso?".
"Tra le nostre proposte ai sindaci, - prosegue la nota - valutare la possibilità di attrezzare l’ospedale lametino per affrontare le grandi emergenze, a servizio di tutto il territorio della provincia, vista la sua collocazione geografica e la facile raggiungibilità. Proponiamo l’attivazione nel nostro ospedale e nel nostro territorio di unità operative semplici o complesse che integrino quelle mancanti o carenti negli ospedali vicini con una organizzazione a rete"
"Chiediamo - conclude la nota - ai sindaci un coinvolgimento costante delle associazioni che difendono i diritti dei pazienti, del mondo del volontariato e del terzo settore che sempre più nel nostro territorio suppliscono le carenze del pubblico nel sostegno quotidiano a tante persone".
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