“La preghiera del povero sale fino a Dio”. Questo il tema della VIII Giornata Mondiale dei poveri, prevista per il 17 novembre prossimo, ed in preparazione dellaquale la Caritas diocesana ha organizzato un momento di riflessione sulla valorizzazione del volontariato a partire dalle Caritas parrocchiali.
Preceduto da un lavoro di preparazione con il mondo del volontariato presente nel territorio, le parrocchie, le associazioni, i giovani delle scuole, il 14 novembre prossimo, infatti, con inizio alle ore 17,nell’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto si terrà un incontro, al quale prenderanno parte: don Marco Pagniello, direttore nazionale della Caritas; monsignor Serafino Parisi, Vescovo di Lamezia Terme; don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana.
Un momento di riflessione che, cogliendo anche il senso di questa giornata che prepara pure all’inizio del Giubileo, rappresenta per tutte le Caritas un’occasione straordinaria di animazione in quanto, attraverso la pedagogia dei fatti, si è chiamati a educare alla carità; ciò significa impegnarsi personalmente e aiutarsi reciprocamente, sia come singoli cristiani sia come comunità, a tradurre in azioni concrete il progetto di Dio.
In questo senso, il tema centrale della giornata è una “espressione della sapienza biblica” che, come scrive papa Francesco nel suo messaggio, “nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025 è quanto mai appropriata. La speranza cristiana abbraccia anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e ‘leggiamola’ sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza”.
Un appuntamento annuale, quindi, che, ormai è diventato “un appuntamento per ogni comunità ecclesiale. È un’opportunità pastorale – afferma ancora il Pontefice - da non sottovalutare, perché provoca ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri, prendendo coscienza della loro presenza e necessità. È un’occasione propizia per realizzare iniziative che aiutano concretamente i poveri, e anche per riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi. Dobbiamo ringraziare il Signore per le persone che si mettono a disposizione per ascoltare e sostenere i più poveri. Sono sacerdoti, persone consacrate, laici e laiche che, con la loro testimonianza, danno voce alla risposta di Dio, alla preghiera di quanti si rivolgono a Lui. Il silenzio, dunque, si spezza ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato. I poveri – conclude papa Francesco - hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro.
E la Giornata Mondiale dei Poveri è una delle iniziative nate dal Giubileo della Misericordia, affinché la Chiesa, attraverso le azioni tangibili delle comunità cristiane, diventi sempre più segno della carità di Cristo verso gli ultimi e i bisognosi, si propone di incoraggiare innanzitutto i fedeli a opporsi alla cultura dello scarto e dello spreco, abbracciando invece la cultura dell’incontro. Da qui la sollecitazione di papa Francesco, affinchè “le comunità cristiane, nella settimana precedente la Giornata Mondiale dei Poveri, si impegnino a creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. In questa domenica, se nel nostro quartiere vivono dei poveri che cercano protezione e aiuto, avviciniamoci a loro: sarà un momento propizio per incontrare il Dio che cerchiamo. Secondo l’insegnamento delle Scritture – conclude il Pontefice - accogliamoli come ospiti privilegiati alla nostra mensa; potranno essere dei maestri che ci aiutano a vivere la fede in maniera più coerente. Con la loro fiducia e disponibilità ad accettare aiuto, ci mostrano in modo sobrio, e spesso gioioso, quanto sia decisivo vivere dell’essenziale e abbandonarci alla provvidenza del Padre”, rimarcando, nel contempo, che, “afondamento delle tante iniziative concrete che si potranno realizzare in questa Giornata ci sia sempre la preghiera”.
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