“Ci auguriamo che sia un segno concreto di speranza per questi ragazzi e per le loro famiglie”. Così don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana, a margine del primo incontro organizzativo del progetto “vacanze solidali” grazie al quale dal primo al tredici luglio prossimi giungeranno dall’Ucraina circa cinquanta tra bambini e ragazzi, di età compresa tra i 10 ed i 17 anni, insieme ai loro accompagnatori.
“L’augurio – aggiunge don Fabio – è che tutti possiamo essere sempre più costruttori di pace. Il nostro auspicio, infatti, è che questo sia anche un segno tangibile di testimonianza di una Chiesa che supera i confini geografici, che si fa prossima ai fratelli ed alle sorelle che vivono nella sofferenza”.
Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte rappresentanti di alcune parrocchie della Diocesi di Lamezia Terme, insieme ad associazioni e movimenti, è stata stilata una prima bozza di programma delle due settimane di luglio durante le quali questi piccoli ospiti avranno modo, non solo di partecipare a gite, visitando anche altri luoghi della Calabria, ma anche di trascorrere qualche ora al mare, in montagna, partecipando a feste e moneti ludici-culturali organizzati dai tanti volontari che, in queste ore, stanno offrendo la loro disponibilità. Tra questi, anche alcuni esponenti della comunità ucraina presente in Diocesi che, oltre a mettere a disposizione persone che faranno da interpreti, ha offerto la massima collaborazione alla Caritas diocesana affinchè, come sottolineato ancora da don Fabio, “il tutto si costruisca con uno spirito di accoglienza, prendendosi cura di coloro che arriveranno nella nostra Diocesi per offrire loro un tempo ed uno spazio di serenità di tranquillità, dove poter coniugare l'aspetto ludico-ricreativo con quello culturale e spirituale”.
Per fare tutto questo, forti anche dell’esperienza dello scorso anno quando giunsero in Diocesi 42 tra bambini e ragazzi insieme ai loro accompagnatori, si è iniziato a lavorare e strutturare l’accoglienza coinvolgendo, non solo parrocchie e associazioni, ma anche singoli volontari ed operatori balneari-turistici del territorio “per chiedere anche a loro disponibilità, proprio come è nello stile della Caritas che è quello dell'accogliere, dell'accompagnare e del prendersi cura. Questo – conclude don Fabio - è anche un segno di speranza per il nostro territorio dove ciascuno è capace a mettersi in gioco e a far fruttificare i propri talenti”.
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