Lamezia: intellettuali, amici e familiari ricordano il filosofo Paolino Mongiardo

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  15 giugno 2025 09:50

Intellettuali, amici e familiari ricordano il filosofo Paolino Mongiardo, nel giorno del suo compleanno, il 15 giugno, il primo dopo la sua scomparsa avvenuta la scorsa estate, a Lamezia Terme.

Nato a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio nel 1933, raffinato intellettuale e profondo conoscitore delle opere di Tommaso Campanella, Paolino Mongiardo ha esercitato per molti anni la professione di consulente psicografologo prima presso il Tribunale di Roma e poi, ritornato in Calabria, per il Tribunale di Lamezia Terme, dove si recava spesso per incontrare sua figlia Antonella, dirigente scolastica.

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Autore di numerosi saggi filosofici e testi sulla psicologia della scrittura, Paolino Mongiardo ha vissuto un’esistenza caratterizzata da passione per lo studio e forza di volontà. Una personalità forte che può essere preso come esempio di tenacia e forza di volontà per i giovani d’oggi.

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Così scrive Antonio Barillà de La Stampa: “Affamato d’istruzione, a 14 anni lasciò Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, in Calabria, deciso a trovare nella capitale un qualsiasi lavoro per potersi pagare gli studi e non fermarsi alla licenza elementare conseguita al paese: aveva 2000 lire, pochi effetti e una grande determinazione, si iscrisse a una scuola per corrispondenza lavorando come ciabattino e proseguì l’istruzione a Vercelli dopo aver trovato un impiego nel Distretto militare. Fatti gli esami da esterno nell’istituto dei Salesiani a Soverato frequentò lì il ginnasio, poi tornò a Roma, al liceo Augusto, aiutato economicamente da alcuni parenti emigrati in America, quindi si iscrisse alla facoltà di Filosofia dove ebbe grandi maestri: da Ugo Spirito a Guido Calogero, da Natalino Sapegno, Ettore Paratore. Tra i suoi testi, “Controversia sullo Storicismo tra Tiglher Croce e Gentile” ,“Fatti e misfatti della nostra repubblica democratica” e “Identikit del mostro di Firenze. L’ultimo saggio filosofico, dedicato al problema gnoseologico in Tommaso Campanella, sarà pubblicato postumo: Paolino Mongiardo è riuscito a completarlo prima di chiudere gli occhi per sempre a 91 anni, lasciando un vuoto nel mondo della cultura e una grande eredità intellettuale”.

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La sua vita, l’attività filosofica e, in particolare, l’ultimo saggio sulla dottrina della conoscenza di Tommaso Campanella, sono al centro di un interessante approfondimento pubblicato dal preside Reginaldo Palermo: “Tommaso Campanella è stato uno dei più importanti filosofi italiani ed è noto soprattutto per un testo (La città del Sole) che si colloca in un filone rilevante della riflessione politica. La Città del Sole descrive infatti un modello di organizzazione sociale che consentirebbe, secondo Campanella, una vita ispirata a criteri di giustizia e libertà. Secondo Campanella  l’educazione svolge un ruolo decisivo nella costruzione della “Città” ideale e anche per questo il suo pensiero assume un rilievo pedagogico originale.

Ma l’autore della Città del Sole ha esplorato uno dei temi più rilevanti della riflessione filosofica.Di questo – scrive Reginaldo Palermo- si è occupato per lungo tempo Paolo Mongiardo, filosofo calabrese. Ed e proprio nel libro “La dottrina della conoscenza di Tommaso Campanella” che Mongiardo propone la sua ricerca. Paolino Mongiardo, nel suo libro, ricompone come in un mosaico l’intera dottrina della conoscenza di Campanella, il quale non diede mai un’ organizzazione sistematica alle proprie originali intuizioni, che si possono cogliere soltanto leggendo le sue opere e che, per questo motivo, sono sempre state esclusivo appannaggio degli addetti ai lavori.

Paolo Mongiardo ha avuto il grande merito di aver ripercorso, con uno stile fluido ed avvincente, tutte le fasi del processo conoscitivo in Tommaso Campanella, offrendo al lettore, per la prima volta nella storia della filosofia, una visione organica e unitaria dell’originale teoria del grande filosofo di Stilo”.

Nicola Ramogida, sindaco di Sant’Andrea, così ricorda l’amico Paolino Mongiardo: “Raccontare Paolo Mongiardo non è un’impresa facile, forse non è neanche un’impresa giusta. Pensare infatti di racchiudere una persona così ricca, profonda e con una vita talmente interessante in poche righe, è una diminutio che ne svilirebbe la grandezza. E dunque cosa posso dire di Paolo, del professor Mongiardo…Posso dire quello che ha lasciato a me, posso raccontare le nostre chiacchierate morbide e mai banali, i tuffi nella filosofia di Campanella e le virate profonde verso gli approfondimenti legati alle indagini sui tragici eventi di Firenze. Posso raccontare le parole intime che ci siamo scambiati ricordando mio padre e la bellezza di quegli scambi così nostri che ancora mi commuovono. Posso, ancora, dire tutto il cammino che ogni sua parola ha fatto fare a me e, so con buona certezza, a chiunque si sia accostato al suo pensiero e alla rotondità delle sue parole. Penso ai suoi allievi, ai suoi lettori, i suoi amici, i suoi familiari, penso a noi che abbiamo avuto la fortuna di averlo accanto nel nostro pezzo di strada che lui ha saputo illuminare con la sua mente brillante e mai banale. Ci mancherà? Indubbiamente! Ma sappiamo dove trovarlo ogni volta che una domanda illuminerà il nostro cammino…lui è lì, nei suoi libri e nei semi che ha sparso ovunque”.

 

 

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