Sono già quasi 350 le iscrizioni alla Scuola Biblica Diocesana “Shekhinah” che avrà inizio lunedì prossimo 6 febbraio alle ore 18.30. Una risposta gradita che ha spinto la Diocesi a spostare la sede degli incontri dal Salone “Giovanni Paolo II” (ex seminario) al complesso interparrocchiale San Benedetto che meglio si presta per accogliere sia gli iscritti sia le auto, considerata l’area circostante da utilizzare come parcheggio.
Gli incontri, che avranno cadenza quindicinale, come sottolineato dal vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel corso della conferenza stampa di presentazione, sono rivolti in modo particolare ma non esclusivo, ai Diaconi permanenti, agli Insegnanti di Religione Cattolica e a tutti gli Operatori pastorali che, volendo coltivare la passione per la Sacra Scrittura, intendono perfezionare gli strumenti per l’accostamento e la diffusione della Parola di Dio. Ma non solo. Infatti, la Scuola Biblica Diocesana, che si svilupperà in un percorso triennale, oltre a rivolgersi anche a chi vuole approfondire le tematiche legate alla Sacra Scrittura, si offre come ambito di dialogo con i cosiddetti “lontani” e con coloro che con cuore sincero sono alla ricerca di quel Dio di Gesù Cristo molto distante dalle rappresentazioni, spesso distorte, che del Signore nel tempo sono state date.
Il primo anno sarà concentrato in modo particolare sulla “Introduzione alla lettura critica della Bibbia attraverso i testi”. Le lezioni, alcune delle quali saranno proposte sotto forma di laboratorio, avranno durata di due ore con un intervallo quindicinale per consentire ai partecipanti una elaborazione personale, che si può definire auto-formazione, con l’aiuto di dispense o di altri sussidi forniti dalla segreteria su indicazione dei docenti.
Nel corso dei tre anni, durante i quali chiunque vorrà potrà aggiungersi a questo cammino di formazione, verranno trattati temi attraverso cui intrecciare alcuni testi da analizzare e, per mezzo di essi, affrontare in modo serio e organico gli argomenti di introduzione, le tematiche culturali, i risvolti teologici, le ricadute pratiche fino a giungere al loro naturale respiro liturgico.
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