Lamezia Terme. Asilo degli orrori alla scuola dell’infanzia “S. Gatti": rinviati a giudizio due maestre e un ausiliario scolastico

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Foto di archivio
  29 settembre 2020 15:43

Il Gup di Lamezia Terme,  Rossella Prignani, all’esito dell’udienza preliminare di oggi, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Rosina Coccimiglio (difeso dall'avvocato Antonio La Russa), Maria Pulice (difesa dall'avvocato Salvatore Cerra) e Caterina Criniti (avvocato Massimiliano Carnovale) davanti al Tribunale di Lamezia Terme per l’udienza dell'1 febbraio 2021.

Le prime due sono accusate di avere maltrattato i bambini che frequentavano la scuola dell’infanzia “S. Gatti” plesso “Donnamazza” di Lamezia Terme a loro affidati per ragioni di istruzione, ponendo in essere una serie di atti vessatori, violenti ed intimidatori idonei a cagionare nei medesimi minori sofferenze, privazioni e umiliazioni, costituenti fonti di disagio con timori continui ed incompatibili con le normali condizioni di vita, e per rispondere. 

Criniti è accusato di falso ideologico in atto pubblico per aver, in concorso con Coccimiglio, ed in qualità di insegnanti della scuola dell’infanzia “S. Gatti” plesso “Donnamazza” di Lamezia Terme, falsamente attestato, nel registro di classe, la presenza di alcuni alunni in realtà assenti e, in altri giorni, l’assenza di alunni in realtà presenti.

Le indagini dirette dal pm Manuela Costa, e condotte dal Commissariato di Lamezia Terme, hanno sollevato un capo d'accusa in cui si rileva, con l’ausilio di intercettazioni ambientali e videoriprese, che la maestra Coccimiglio e l’ausiliario scolastico Maria Pulice avrebbero sottoposto i piccoli che frequentavano quell’asilo a violenze ed umiliazioni consistite nell’urlargli contro tanto da terrorizzarli fino al pianto, dal punirli senza reale ragione, isolarli l’uno dall’altro pretendendo dagli stessi l’assoluto silenzio, costringendoli a stare al sole davanti alla finestra o con la faccia rivolta al muro, percuoterli e/o strattonamenti profferendo al loro indirizzo espressioni umilianti, intimando loro di non raccontare quanto accadeva in classe ai loro genitori, oppure colpendoli con schiaffi alla nuca (facendo sbattere un bimbo contro una panca in legno e cagionandogli un’evidente ecchimosi al naso), dargli schiaffi sulle mani o sul sedere, afferrarli per un braccio e trascinarli violentemente, gridando al loro indirizzo “siete tutti cani”. Tutte accuse formulate che per ora hanno superato lo step dell'udienza preliminare e ora subiranno il vaglio del dibattimento per essere verificate o smentite.

Nel processo si sono già costituiti parte civile i genitori dei piccoli alunni, con gli avvocati Aldo Ferraro, Valentina Falvo, Renzo Andricciola, Lucio Canzoniere, Graziella Astorino, con la costituzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca quale responsabilità civile per le condotte delle imputate.

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