Era stato indagato dalla Procura di Catanzaro per il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente
15 novembre 2022 18:00Il Tribunale Ordinario di Lamezia Terme, Sezione Penale, ha emesso oggi sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” nei confronti di Eliseo Ciccone, 69 anni, già direttore della Centrale Operativa 118 di Catanzaro.
Il dott. Ciccone, indagato dalla Procura di Catanzaro per il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, venne sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari nel novembre del 2018 e vi rimase fino all’ordinanza di revoca della misura stessa del 31 gennaio 2019.
Al termine delle indagini preliminari l’imputato, in udienza preliminare, venne rinviato a giudizio con decreto del 29 gennaio 2021. La difesa del dott. Ciccone insorse verso la decisione assunta dal giudice dell’udienza preliminare la quale prosciolse altri imputati in udienza preliminare ed assolse, in giudizio abbreviato, tutti gli altri concorrenti nel reato ascritto anche al dott. Ciccone.
Tanto che, alla prima udienza dinanzi al Tribunale Ordinario di Lamezia Terme, postulando trattarsi di reato a concorso necessario ed altresì l’impossibilità di una qualificazione giuridica purchessia del fatto (come rilevato già dalla Corte Corte di Cassazione), eccepì, nella fase predibattimentale, il proscioglimento immediato.
Gli Avvocati Manuela Costa e Nunzio Raimondi riservarono di produrre la sentenza di assoluzione in abbreviato dei coimputati e quella di proscioglimento in udienza prelibate nei confronti di altro imputato, siccome divenute irrevocabili.
All’odierna udienza il Tribunale (Silvestri Presidente, Foresta e Riccio a latere) ha richiesto alle parti di concludere sulla proposta eccezione difensiva.
La P.M. distrettuale, dott.ssa Irene Crea, ha chiesto di respingere l’eccezione. La difesa vi ha insistito. Le numerose parti civili si sono associate alla richiesta di rigetto del PM..
Il Tribunale, come riferito, ha assolto il dott. Ciccone perché il fatto non sussiste.
All’esito dell’udienza, i difensori del dott. Ciccone, Avvocati Manuela Costa e Nunzio Raimondi, hanno dichiarato: "Con questa assoluzione con formula terminativa ampia si conclude una travagliata vicenda umana e professionale, che ha letteralmente distrutto l’immagine personale e professionale di un uomo onesto e perbene.
A tacere della formula assolutoria lo dice financo la sentenza predibattimentale, la quale consacra la totale infondatezza dell’ipotesi accusatoria: Eliseo Ciccone non doveva neanche essere rinviato a giudizio!
Ci sarà luogo e tempo per discutere delle sofferenze da questo professionista ingiustamente subite anche dalla sua stessa azienda alla quale, con abnegazione e deciso impegno, aveva consegnato un servizio del 118 ben più efficiente dell’attuale.
Siamo certi che l’ASP di Catanzaro chiederà pubblicamente scusa al dott. Ciccone per non averne difeso la onorabilità quando tutte le testate nazionali lo presentavano alla stregua di un delinquente comune.
Le istituzioni sanitarie della nostra Regione -hanno concluso i difensori- sono sane e tutta la grancassa mediatica, insieme ai poveri malcapitati, ha leso l’immagine anche di quest’ultime. Il tempo è galantuomo: e siamo ancora all’inizio.”
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