Lamezia Terme, Comune e Multiservzi in crisi. Ruberto (Uil): futuro sempre più incerto

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Una panoramica di Lamezia Terme
  20 luglio 2019 15:51

di ANTONIO CANNONE

LAMEZIA TERME - C'è molta preoccupazione in città all'indomani della notizia del  possibile dissesto finanziario del Comune, ormai quasi certificato dalla commissione straordinaria che ha scritto al prefetto di Catanzaro per capire cosa fare per evitare  il default. Stando a quanto dichiarato vi sarebbe una perdita di esercizio pari a circa  22 milioni che riguardano la partecipata Multiservizi. E il Comune lametino, come è  noto, detiene una quota di capitale pari a quasi il 90 per cento. Insomma, una  situazione oltremodo allarmante sulla quale in città si è aperto il dibattito, fra i  cittadini e gli addetti ali lavori: politici, sindacati, associazioni.  Per Bruno Ruberto, della Uil-Fpl, il futuro della Multiservizi "è a forte rischio così  come quello della città".
Ruberto ricorda che la Uil "aveva visto giusto  e lontano sulla perdita di esercizio della Lamezia Multiservizi. Speravamo di avere  torto - prosegue - ma di fronte alla cruda realtà non ci resta che auspicare  provvedimenti urgenti per salvaguardare l’azienda e tutelare tutti i dipendenti.  Abbiamo preso contezza dei documenti e delle belle parole scritte dai commissari, ma i  fatti sono tristi e le azioni gravemente ambigue. I rappresentanti dello Stato, che  governano il Comune di Lamezia Terme, e hanno scelto e nominato l’amministratore Unico  e i vari componenti della società in house, pongono un quesito su come devono osservare  pedissequamente la stessa legge dello Stato. Sembra un paradosso ma è così. Possibile - si chiede Ruberto - che tra commissari straordinari, segretario generale, dirigenti,  amministratore unico, direttore generale, avvocati, Collegio sindacale, Revisori dei conti, Advisor e consulenti vari, nessuno sappia come osservare la Legge? Non vogliamo essere maliziosi e tantomeno previgenti, ma appare chiaro che la terna Commissariale voglia crearsi l’alibi e determinarsi in ragione del responso ministeriale o prefettizio, al fine di occultare le responsabilità proprie e le manifeste incapacità,  lasciando in eredità alla città e al Comune di Lamezia Terme soltanto cumuli di  macerie".                                                                                                                                                                                                                               

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La riflessione di Ruberto va oltre e si guarda alle scadenze delle prossime  settimane. "C’è da aspettarsi che tra qualche giorno non si vedranno più atti ed  impegni di spesa all’albo pretorio, perché i dirigenti senza salvaguardia degli  equilibri non possono più mandare avanti le attività? E le gare pluriennali per servizi  e lavori in corso? Come sarà il Bilancio consolidato che la Commissione dovrà approvare  entro il 30 settembre? Staremo ancora ad aspettare il quesito? Come farà la  Commissione a dare indirizzi agli uffici per il Dup 2020-2022, il piano triennale delle Opere pubbliche e il piano di assunzioni del personale?".

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Dalla Uil poi un altro elemento che induce a non aspettarsi giorni felici. "Risulta pure che la Regione Calabria abbia nominato un commissario ad acta nei confronti del Comune per i debiti di oltre 4 milioni di euro che la Lamezia Multiservizi ha nei confronti di Corap e Deca per la depurazione. Se il commissario ad acta disporrà il pagamento a carico dell’Ente che ulteriori ripercussioni ci saranno sul Comune?". Una vicenda che crea non poche perplessità anche in virtù de fatto che il 31 ci sarà la scadenza per per la salvaguardia degli equilibri di bilancio presenti e futuri dell’Ente. "scadenza - conclude Ruberto - che sarà rinviata?".

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