LAMEZIA TERME - In tema di sicurezza a Lamezia Terme, come è noto, la commissione straordinaria che guida il Comune ha chiuso diverse strutture pubbliche rinviando alle future Amministrazioni la decisione di riaprirle. Tuttavia, non mancano le critiche per alcune "sviste" che lasciano dubbi e perplessità fra i cittadini.
E sono diverse le contraddizioni ora stigmatizzate da alcune Associazioni come Italia Nostra, Lavoro Salute e sicurezza, Lamezia Maltrattata, Mondo Libero e Sicuro, Comitato Periferie Degradate e Malati Cronici del Lametino.
"Non si comprende - scrivono in una nota congiunta - il senso dell'operare della terna commissariale che ormai da troppi mesi è stata posta alla guida dell’Amministrazione comunale di Lamezia Terme. Si palesa una sorta di sicurezza a senso unico. Rigidità e inflessibilità per teatri campi sportivi palestre silenzio e poca attenzione sulla sicurezza dei trasporti pubblici, su mezzi obsoleti e privi di aria condizionata, sui tanti lampioni dell’illuminazione pubblica che necessitano con urgenza di essere sostituiti.
La sicurezza della salute non può trovare riscontro in una infinità di luoghi degradati e dove gli ammassi di rifiuti perdurano per settimane, specialmente nei luoghi periferici e comunque lontano dal centro. Non una parola sulla salute pubblica abbiamo ascoltato in questi mesi. Non si dimentichi che il capo dell’amministrazione comunale è anche il responsabile della salute. Perché non si provvede al monitoraggio, solo per fare un esempio, dell’incidenza delle ormai troppe antenne telefoniche e radiofoniche sulla salute dei cittadini e se e quali forme di malattie accomunano gli abitanti che vivono nelle vicinanze di tali impianti. Come si è potuto assistere per tutti questi mesi - aggiungono i rappresentanti delle Associazioni - alla chiusura dei nostri beni storico-culturali senza nemmeno provare a muovere un dito. Quale insensibilità fa da sfondo al perdurare della violenza sulle “Porte di Lamezia est" senza tentare di ridare un minimo di dignità e di decoro, nonostante le decine di denunce e segnalazioni? Una politica del territorio dove i pericoli sono distribuiti su tutto il territorio. Possibile che nessuno è incaricato di verificare lo stato delle cose e bisogna attendere l’incidente per muovere i primi passi? Abbandono significa pericoli incombenti e manco a dirlo poca sicurezza".
a.c.
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