Lamezia Terme, D'Ippolito (M5S) chiede alla commissione Antimafia di ascoltare i familiari di Cristiano e Tramonte: "Indagare su movente, esecutori e mandanti"

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Giuseppe D'Ippolito
  20 febbraio 2020 09:31

In vista dell’arrivo in Calabria della commissione parlamentare Antimafia, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito ha chiesto al suo presidente, Nicola Morra, che la stessa commissione incontri e ascolti a Lamezia Terme i familiari di Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, due innocenti netturbini caduti vittime del piombo ‘ndranghetista all’alba del 24 maggio 1991. «Il presidente Morra e la collega Dalila Nesci hanno già manifestato – spiega D’Ippolito – vivo interesse per l’assurdo epilogo di questa vicenda di sangue, il cui vero movente non è mai stato identificato in sede processuale, come non sono mai stati accertati i mandanti e gli esecutori materiali, ed è parso riconducibile a una feroce guerra su appalti locali disposti dal Comune di Lamezia Terme per miliardi di lire». «Si trattò – prosegue il deputato del Movimento 5 Stelle – di una contrapposizione fra cosche che volevano accaparrarsi il servizio di nettezza urbana. Alla fine questa barbara contesa costò la morte a due lavoratori onesti e del tutto estranei a logiche e ambienti criminali. Credo che l’episodio rappresenti l’avvio di tutte le successive infiltrazioni mafiose nel comune di Lamezia Terme, il cui Consiglio comunale era stato eletto due settimane prima del duplice omicidio per subire, nel successivo mese di settembre, il primo dei tre scioglimenti per motivi di criminalità». «Confido – conclude D’Ippolito – nella sensibilità e nell’attenzione del presidente Morra rispetto all’istanza che gli ho rivolto, che proviene dall’intera città. Confermo la mia assoluta disponibilità a collaborare con la commissione Antimafia per tutto quanto necessario ad agevolare il lavoro d’indagine sull’omicidio di Cristiano e Tramonte. È un atto che devo ai familiari delle due vittime di ‘ndrangheta e alla mia Lamezia Terme».

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