Lamezia Terme, disagi idrici in città: Cristiano accusa Comune e Multiservizi

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La sede dell'Amministrazione comunale di Lamezia Terme
  20 agosto 2019 13:36

LAMEZIA TERME - Disagi a Lamezia Terme per la mancanza d'acqua potabile che, denuncia l'ex consigliere comunale di Mtl, Massimo Cristiano, si verificano senza alcuna comunicazione da parte del Comune, della Multiservizi o della Sorical.
"Moltissimi cittadini residenti nelle frazioni di Caronte e zone limitrofe - afferma Cristiano - hanno segnalato alla nostra segreteria l'ennesimo disservizio circa l'erogazione dell'acqua pubblica. Domenica i rubinetti sono rimasti a secco per tutta la giornata, nella giornata di lunedì l'acqua è stata erogata a singhiozzo, nella giornata odierna di nuovo rubinetti a secco e senza pressione. Un vero e proprio calvario, per chi non può usufruire di un bene primario in queste giornate di caldo afoso, per di più ad essere colpiti sono state anche le persone con disabilità. Una condizione inaccettabile, ovviamente senza nessuna comunicazione ufficiale da parte del Comune, Multiservizi o Sorical. È chiaro, ed è qui la gravità,che "qualcuno" decida di chiudere fisicamente i rubinetti delle condotte idriche, isolando a macchia di leopardo, oggi un quartiere, domani un'altra zona".
Cristano, a questo punto chiama in causa gli Enti preposti, soprattutto il Comune reo di mancanza di organizzazione, a partire dagli uffici preposti.
"Il Comune nelle figure dei commissari o quelle apicali dei dirigenti sono al corrente di tale condizione? Una condizione inaccettabile, perché è palese che ci troviamo dinanzi ad una riduzione programmata. Non esiste trasparenza, non esiste comunicazione, non esiste dialogo con i cittadini, constatato che è impossibile dialogare con il Comune o con la Lamezia Multiservizi per via telefonica. Insomma i cittadini per bene di questa città trattati come dei sudditi buoni soltanto a pagare le tasse. Ribadiamo un concetto: l’acqua è un bene pubblico, di tutti! Ed a stabilirlo è anche la giurisprudenza, affermando che l’erogazione dell’acqua non può essere ridotta o addirittura sospesa in nessun caso, richiamando un principio fondamentale sancito in una direttiva quadro Ue "l’Acqua è un Bene comune e non una merce dalla quale trarre profitto”.
L'ex consigliere comunale di Lamezia poi cita una sentenza a tal proposito emessa dal Tar Calabria che "rigettava il ricorso della Sorical contro il Comune di Scalea il 22 marzo 2012 che aveva diffidato l’azienda che gestisce il servizio idrico dal ridurre le forniture d’acqua ai cittadini, stessa sentenza emessa poi nel 2013 in favore del Comune di Cosenza. Sentenze - conclude Cristiano - che tutelano l’interesse primario del cittadino ad usufruire di un bene di prima necessità. Sulla scorta di questi precedenti giurisprudenziali e dietro sollecito di moltissimi cittadini ed attività commerciali, stanchi di subire disservizi, in maniera ingiustificata in quanto gli stessi pagano tariffe idriche per un servizio che deve essere garantito con continuità, chiediamo di voler immediatamente ripristinare la normale fornitura dell’acqua nella città di Lamezia Terme".

a.c.

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