"Voglio essere trasparente fino all'inverosimile: ho chiesto e ottenuto, così come 142.000 avvocati in Italia, il bonus professionisti legato al Covid-19 semplicemente perché ne avevo diritto e ne avevo bisogno. 600 euro per il mese di marzo e 600 euro per il mese di aprile. E non me ne vergogno: perché di professione faccio l'avvocato e non il politico!!! E lo sanno tutti che anche la giustizia, così come tanti settori, nei mesi di marzo e aprile è stata completamente paralizzata e noi avvocati non abbiamo lavorato: non abbiamo svolto cause e non abbiamo potuto ricevere clienti".
Lo scrive sul suo profilo facebook Rosario Piccioni, consigliere comunale a Lamezia Terme, candidato sindaco - sconfitto - col sostegno di due liste civiche di ispirazioni di sinistra alle amministrative del novembre scorso.
La vicenda del bonus per le partite Iva e professionisti di 600 euro richiesti da politici e amministratori ormai, dopo la scoperta di La Repubblica sui 5 parlamentari, ha assunto una portata nazionale.
"Basta guardare i fatturati di quei mesi - ha proseguito Piccioni- per capire la tragicità della situazione. Inoltre per quanto riguarda la carica istituzionale di consigliere comunale gli atti ufficiali e i documenti sono chiari: nei mesi di marzo e aprile il sottoscritto non ha ricevuto alcun emolumento da parte del Comune di Lamezia Terme. In ogni caso voglio approfittare di questa occasione per fare chiarezza: il consigliere comunale in una città come Lamezia Terme, partecipando a tutti i lavori consiliari, può ricevere al massimo 845 € lorde al mese che con le trattenute diventano all'incirca 580 € mensili. Dunque se c’è qualcosa per cui indignarsi, e mi indigno anche io, è che chi guadagna centinaia di migliaia di € all'anno decida di fruire di ammortizzatori sociali nonostante abbia una indennità mensile a doppia cifra. Basta con l'ipocrisia e basta soprattutto con le generalizzazioni".
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