La CGIL Calabria esprime sconcerto rispetto alla pronuncia della sentenza della Sezione Penale del Tribunale di Locri, relativa al processo Xsenia, che ha condannato Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi di reclusione, pena che addirittura risulta essere quasi raddoppiata rispetto a quella richiesta dall’accusa pari a 7 anni e 11 mesi.
L’incredulità per la detta sentenza di primo grado è fondata sul riconoscimento dell’attività di Mimmo Lucano che con la sua opera è riuscito a coniare a Riace un modello di attività umanitaria imperniato su accoglienza e solidarietà dei migranti che hanno cercato e trovato rifugio, ospitanza e opportunità nel Comune Ionico rappresentando lo stesso un sicuro riferimento per il fenomeno migratorio dell’intera area mediterranea.
Nel rispetto del ruolo della Magistratura e delle motivazioni che saranno contenute nel dispositivo di sentenza esprimiamo quella che è una prima sensazione negativa per una condanna “incredibile e spropositata”.
Occorre una iniziativa specifica per tutti i limiti della legge Bossi-Fini in materia di immigrazione che va immediatamente superata.
Noi crediamo nella giustizia e nello svolgimento delle sue funzioni e allo stesso tempo confermiamo la nostra speranza per la riformulazione e modifica della sentenza di primo grado, nel frattempo oltre ad essere vicini a Mimmo Lucano continuiamo ad essere vicini a quanto realizzato nella terra di Riace e impegniamo l’intera organizzazione ad iniziative, che concorderemo ed indicheremo già nei prossimi giorni, a partire dalla inaugurazione della Camera del Lavoro di Riace prevista per il prossimo 19 Ottobre, a cura della CGIL e dello S.P.I. CGIL.
Tutto ciò per valorizzare e continuare nel solco di quanto prodotto in quella realtà, in favore e per la tutela dei più bisognevoli e, giova ricordarlo, senza alcun vantaggio economico personale per il suo ideatore.
*Ordine del Giorno votato a maggioranza con N.2 astenuti.
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