Lamezia Terme, la Multiservizi fa causa al Comune. Sotto accusa i dirigenti e i commissari che non hanno approvato il bilancio

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Eliseo Bevivino, amministratore unico della Lamezia Multiservizi
  20 novembre 2019 17:11

"Nel rispetto dell’azienda che rappresento e dei suoi dipendenti, ho il dovere di intervenire sulle notizie date agli organi di informazione negli ultimi giorni circa la mancata approvazione del bilancio 2018 della Lamezia Multiservizi".
E' quanto si legge in una lunga dichiarazione di Eliseo Bevivino, Amministratore unico della Lamezia Multiservizi che annuncia azioni legali contro il Comune.

"Preliminarmente - prosegue - voglio informare che la scelta di aderire alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale diretta è stata condivisa da tutti i Soci, in primis dal Comune di Lamezia Terme, ed è stata fatta nel totale interesse della società e quindi degli stessi soci, per poter avviare un processo di risanamento, e sdebitazione e rilancio della stessa società.
La vera motivazione alla base della scelta del Socio Comune di Lamezia Terme di non approvare il bilancio 2018, è scritta, nero su bianco, nella Delibera n. 166 del 06/11/2019 della Commissione Straordinaria, dove nelle premesse si legge “l'approvazione del bilancio della controllata al 31 dicembre 2018, per come risultante dal progetto presentato, determinerebbe rilevanti riflessi sulla situazione economico-finanziaria e patrimoniale dell'Ente, in virtù della previsione di cui all'art. 21, comma 7, del D. Lgs. n. 175/2019”. In ordine a tale assunto l’Ente ha richiesto al ministero dell’Interno un parere circa l’applicazione della previsione di cui all’art. 21 del D. Lgs. 175/2016, ed è questo il motivo del rinvio a novembre 2019, richiesto dal Comune, per la convocazione dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio. La Lamezia Multiservizi non è l’unica società partecipata da Ente Pubblico in Italia ad aver fatto ricorso alla procedura di concordato preventivo, ed in altre città questo non ha comportato alcun sconquasso alle casse comunali. Esempi sono i Comuni di Roma e Livorno, infatti in conformità a quanto disposto dall’art. 182-sexies L.F., la domanda di ammissione alla procedura concorsuale sospende, fino alla conclusione della medesima, l’obbligo del socio Ente di ripianare le perdite della società partecipata. Quindi, a parere degli uffici comunali, parere fatto proprio dalla Commissione straordinaria, l’approvazione del bilancio 2018 avrebbe determinato rilevanti riflessi sulla situazione economico-finanziaria e patrimoniale dell'Ente. A supporto di tale decisione vengono portate una serie di motivazioni pretestuose che non hanno alcuna giustificazione tecnica, né puntuale riscontro contabile, facendo trasparire velatamente la possibilità che tale bilancio fosse addirittura non corretto".

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Ribadendo quanto già comunicato ai soci in occasione dell’assemblea del 15 novembre scorso comunicazione rimasta senza risposta, "chiedo - evidenzia altresì Bevivino - se il Socio Comune di Lamezia abbia valutato o abbia nutrito un minimo di dubbio sulla posizione assunta, in considerazione del fatto che: il Collegio sindacale, incaricato del controllo di gestione, ha valutato positivamente il suddetto bilancio;le poste dello stesso bilancio sono recepite dal piano di concordato e sono state valutate e ritenute corrette da un professionista attestatore;lo stesso bilancio, in quanto base della proposta concordataria, sia stato ritenuto corretto e congruo dal Commissario giudiziale nominato dal Tribunale di Lamezia Terme, così come risulta anche dalla relazione conclusiva di cui all’art. 172 L.F.; il Tribunale di Lamezia Terme, nell’ammettere la società alla procedura, ha avallato sinora senza riserve le azioni intraprese dalla Società, compreso pertanto il bilancio presentato.Che la posizione assunta dal Comune di Lamezia sia legalmente, ontologicamente e tecnicamente sbagliata lo si evince chiaramente, poi, dalla relazione resa dal sig. Commissario Prof. Francesco Perrini a mente della quale:
Le svalutazioni delle poste creditorie della società sono legittime e testualmente (pag. 22 e 23) “Il Commissario prende atto che la Società ai fini della predisposizione della manovra concordataria ha operato una svalutazione dei propri crediti per oltre 14 Milioni di Euro, tuttavia non può non evidenziare che l’irrecuperabilità di una gran parte di essi che ha indotto l’attuale management a procedere con la svalutazione sopra descritta fosse già nota negli anni precedenti. Una gestione oculata ed avveduta avrebbe quantomeno imposto che tale “pulizia” venisse eseguita negli esercizi precedenti. Non sono state apportate rettifiche alle appostazioni dei fondi rischi concorsuali. Sicché è evidente che l’odierna gestione societaria sia stata improntata al più rigoroso rispetto delle norme e che i rilievi, illegittimi e tecnicamente non corretti in forza dei quali il Comune di Lamezia, nella persona dei dirigenti e della Terna commissariale, ha ritenuto di non approvare il bilancio, siano del tutto infondati ed immotivati.
Conforta che in data odierna, nel corso della adunanza dei creditori il 57 % dei chirografi abbiano approvato la proposta concordataria proprio sul presupposto che quanto rappresentato negli atti contabili corrisponda alla realtà dei fatti e che il percorso intrapreso sia quello giusto. È chiaro, anche alla luce della sopra richiamata relazione a firma del prof Perrini, che la Società sia stata mal governata e mal gestita. L’attuale Management, accogliendo anche l’invito operato dal prof Perrini, è determinato nel far emergere tali responsabilità ed ha già conferito, dandone evidenza al Giudice delegato ed al Tribunale di Lamezia Terme, - conclude Bevivino - incarico legale finalizzato a far acclarare tali responsabilità che saranno perseguite con determinazione ferrea ad ogni livello. Questo il nostro impegno". (a.c.)

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