LAMEZIA TERME - Dal Movimento Lamezia bene comune appello ai futuri amministratori della città per risolvere l'eterna "questione Rom". Da anni al centro del dibattito politico cittadino, sempre in primo piano all'interno dei programmi elettorali ma fra le priorità che, puntualmente, nel corso delle varie consiliature, è finita ne dimenticatoio.
"Prendiamo atto della notizia di qualche giorno fa dello stanziamento da parte della commissione straordinaria di 50mila euro per l’ennesimo intervento di bonifica del campo di contrada Scordovillo, mediante la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti presenti nell'area. Iniziativa apprezzabile - evidenziano dal Movimento Lamezia bene comune - ma sicuramente insufficiente alla risoluzione strutturale di una problematica percepita da tanti cittadini come una vera e propria emergenza sociale. Del resto, interventi simili sono stati più volte attuati negli ultimi anni e nel giro di poco tempo si sono ripresentate le solite situazioni, con caratteristiche di vera e propria emergenza sanitaria e ambientale per tutti i cittadini. Da non sottovalutare il dato di fatto che il Comune, nelle altre occasioni, ha smaltito anche materiali di probabile provenienza furtiva.
Anche alla luce della recente visita del nostro vescovo al campo di Scordovillo, un segnale di profonda umanità in un clima sociale dominato a livello locale e nazionale da rigurgiti allarmanti di razzismo e intolleranza, riteniamo che la problematica del campo di Scordovillo richieda almeno tre approcci fondamentali, per arrivare a una soluzione che non sia il solito pannicello caldo: un lavoro di sinergia tra il Comune, la prefettura, il governo e le istituzioni; una ricollocazione sul territorio dei nuclei familiari oggi residenti a Scordovillo proseguendo il lavoro già avviato negli anni scorsi e valutando proposte migliorative; interlocuzioni con le associazioni di volontariato cattoliche e laiche che oggi operano a Scordovillo per contrastare fenomeni di emarginazione e ghettizzazione e per “creare ponti” tra gli abitanti di Scordovillo e il resto della comunità lametina. Non partiamo da zero".
Il movimento Lamezia bene comune a questo punto, ricorda l'attività svolta dalla Guiunta guidatada da Gianni Speranza.
"Vale la pena ricordare che, grazie al piano di azione attivato dall’ultima amministrazione di centrosinistra, il numero di abitanti del campo di Scordovillo si è ridotto dalle oltre 400 persone nel 2011 a meno di 300 nei primi mesi del 2015 e man mano che si abbandonavano le abitazioni, le baracche venivano abbattute dal Comune. E vogliamo domandare ancora una volta alla commissione straordinaria che ne è stato dell’ordinanza di sgombero della prefettura, risalente a giugno 2015, per quanto riguarda gli alloggi di Via degli Uliveti, destinati a cittadini di etnia rom ma occupati abusivamente da ormai quattro anni, dove potrebbero essere trasferiti altri nuclei familiari da Scordovillo e quindi contribuire ulteriormente alla liberazione all’area. Per due anni l’amministrazione Mascaro non ha dato seguito all’ordinanza così come, nonostante i proclami dell’ex sindaco e dell’ex consigliere Cristiano per cui in sei mesi il campo di Scordovillo sarebbe stato liberato, non solo non si è minimamente proseguito il percorso avviato ma, come dichiarato dall’allora prefetto Latella, non è stato presentato alcun progetto dall’amministrazione oggi disciolta nonostante la disponibilità manifestata dalla prefettura. Cogliamo l’occasione per lanciare un appello a tutti i futuri candidati a sindaco e consiglieri comunali: al di là delle differenze, ci si metta d’accordo oggi, prima della tornata elettorale, per affrontare e risolvere la questione. Non con ruspe o bacchette magiche. Ma con una seria volontà di programmazione che porti a una soluzione: si tratta di discutere delle nuove collocazioni, fare autocritica sulle iniziative già messe in campo, con la consapevolezza che non basta decidere ma poi bisogna sostenere la scelta con risorse e servizi anche a favore dei vecchi residenti. Ringraziamo chi si impegna contro i fumi tossici, dalla Procura alle forze dell’ordine, alle associazioni che operano instancabilmente all’interno del campo con volontari e operatori, soprattutto per contrastare la piaga della dispersione scolastica".
a.c.
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