di ANNALISA SPINELLI*
Il Comune di Lamezia Terme è malato: lo hanno certificato nero su bianco i revisori dei conti, esprimendo parere non favorevole sia sul DUP (Documento Unico di Programmazione) che sul bilancio di previsione, evidenziano una situazione contabile in affanno. Le controdeduzioni formulate dal Dirigente comunale del Settore economico-finanziario sono sostanzialmente non pertinenti e distanti rispetto ai rilievi mossi e non riescono a confutare il parere negativo dei revisori.
Il DUP si è rivelato, dunque, un documento completamente astratto e privo di concretezza, perché non c’è copertura economica. Per tale motivo, oggettivo, documentato e chiaramente esposto nell’intervento pubblico in seduta consiliare, il mio voto è stato non favorevole, e non poteva essere diversamente.
Qual è, infatti, il compito del Consiglio Comunale e, quindi, dei singoli consiglieri? “L’organo consiliare è tenuto (tenuto!) ad adottare i provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancanza di adozione delle misure proposte dall’organo di revisione” (art. 239 del D. Lgs n° 267 del 18.08.2000).
Ebbene, nè in Commissione né in Consiglio è stato adeguatamente motivato il disallineamento rispetto ai rilievi alla base del parere non favorevole dei revisori.
Il Sindaco, durante il Consiglio comunale, ha ridotto i termini del confronto su espressioni francamente banali e, talvolta, addirittura offensive per i cittadini e per i consiglieri, sminuendo il valore del voto espresso.
Il dibattito politico degli ultimi giorni sta, poi, pericolosamente spostando l’attenzione dalle gravissime anomalie contabili, la cui responsabilità è da ascriversi a chi ha redatto (sotto il profilo politico e tecnico) i documenti contabili, alla asserita mancanza di senso di responsabilità dei consiglieri che hanno espresso un voto non favorevole.
Il Sindaco, infatti, ha dichiarato in una trasmissione televisiva (Pronto Sindaco - GLOBO TV del 12.9.2023) che “in queste ore c’è gente che, debbo dirlo a questo punto, o per interesse di parte politica o per interesse personale, sta addirittura lavorando per riportare Commissari a Lamezia Terme. È’ un qualcosa che non è sconvolgente, perché la lingua italiana dovrà ancora coniare un termine che possa adattarsi a comportamento così sconvolgente, soprattutto se totalmente immotivato… per coloro che sono stati eletti nella coalizione del Sindaco Mascaro… è bene che ciò si sappia…”.
Le sue dichiarazioni risultano davvero inopportune, completamente prive di qualsivoglia fondamento, direi che sono anche offensive dell’intelligenza dei cittadini che hanno risposto fiducia in lui e nei consiglieri eletti, me compresa.
Interroghiamoci: la responsabilità di un eventuale scioglimento per mancata approvazione del DUP e del bilancio di previsione a chi dovrebbe essere attribuita?
È forse dei consiglieri che esprimono parere non favorevole, per come sono tenuti a fare in assenza di valide motivazioni? Di quegli stessi consiglieri che, fino a qualche settimana fa, avevano creduto alla favola della Lamezia che risana il bilancio e rinasce, rassicurando i cittadini che i sacrifici sarebbero stati ripagati dalla sistemazione dei conti del Comune e dalla possibilità di potere a breve sostenere spese per il decoro urbano, per il rifacimento del manto stradale, per la risoluzione di tutti quei piccoli/grandi problemi che rendono oggi la Città tristemente invivibile?
O la responsabilità è di chi ha redatto un bilancio che non è passato al vaglio del collegio dei revisori per una copiosa serie di criticità che non sono confutate dalle controdeduzioni formulate?
“Se sai, sei. Se non sai, sei di qualcun altro”, scriveva Don Milani. Io ho la consapevolezza di sapere e di poter essere.
Il Sindaco in questi anni ha sviluppato una gestione politica individualistica, portando avanti, in maniera arrogante e autoreferenziale, azioni che hanno di fatto allontanato la nostra Lamezia dallo scenario regionale e nazionale e creando un isolamento politico all’interno dei banchi consiliari che nel tempo è diventato stallo politico e amministrativo. I proclami sui fondi in arrivo e sui lavori avviati non riescono più a mascherare l’arido vero, che è quello di cittadini che soffrono quotidianamente, a cui l’Amministrazione non è stata, non è e non sarà in grado di rispondere, né nell’immediato né in prospettiva.
Ci sarebbe da chiedersi che fine hanno fatto i quattro milioni di euro (esattamente €4.076.790,38) ricevuti dal Comune di Lamezia Terme nell’anno 2022 come “contributo risanamento finanziario dei comuni con deficit strutturali” (cui si è aggiunto analogo contributo di € 2.446.074,22 del 2023), fondi assegnati per ridurre il disavanzo, che però non si è ridotto, “ma è addirittura aumentato ( parere revisori dei conti)”.
Io non ho altre risposte da dare che incapacità: incapacità amministrativa, incapacità politica, miope e artefatta percezione delle cose. Il Sindaco sembra disconnesso dalla realtà.
Non si può, pur in assenza di valide argomentazioni, far credere alla Città che le decisioni di Consiglieri onesti e coscienziosi siano invece azioni folli di chi vuole riconsegnare Lamezia Terme ai Commissari.
In questo modo, di fatto, si alimenta un clima di odio ingiustificabile e ingiustificato che è un ennesimo colpo inferto alla nostra Città.
Invito dunque il Sindaco e i Consiglieri a volersi confrontare sempre e solo sotto il profilo tecnico-politico, a essere leali con i cittadini, ai quali va rappresentata la realtà contabile (e non solo) per quella che è.
Il Sindaco si guardi attentamente allo specchio e, interrogandosi su chi sia il responsabile della profonda crisi attuale, troverà la risposta che cerca.
*Consigliere Capogruppo “Gruppo Misto”
Comune di Lamezia Terme
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