Lamezia Terme, Uil-Fpl: "Crisi nella sanità cittadina". Appello alla direzione Asp

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L'ospedale di Lamezia Terme
  28 agosto 2019 15:53


Sanità lametina ancora al centro delle attenzioni. Disagi, servizi pecari, mancanza di personale e scarsa "considerazione" della politica regionale per uno degli ospedali calabresi più importanti, sono solo alcune delle questioni che da anni stanno caratterizzando il dibattito.
Oggi l'ennesima presa di posizione di Salvatore De Biase e Bernardo Caruso della Uil-Fpl che si dichiarano allarmati per come la sanità a Lamezia sopravvive.
“Nel tempo - evidenziano - non ci siamo fatti mancare nulla: abbiamo parlato di nefasto accorpamento, di servizi e reparti cancellati, di riordino che equivale a disordine, ma registrare una presa di posizione così forte come quella dei vari dirigenti medici è veramente allarmante. Infatti, la loro accorata presa di posizione, dovrebbe smuovere tutte le coscienze. I vari direttori delle varie Unità operative autoconvocati nel mese di luglio, hanno manifestato il loro disagio ed hanno inviato una lettera al presidente della Regione Oliverio, al commissario straordinario e alle altre figure preposte, una nota ufficiale, per denunciare la grave difficoltà generata dalla scarsa attenzione dell’Azienda per assicurare un organico soprattutto medico al fine di garantire i servizi”.
I due sindacalisti, entrano nel merito delle questioni a partire da fatto che “tutte le Unità operative hanno una grave carenza di organico: cardiologia -3, medicina -3, pneumologia -1, radiologia -2, chirurgia -3, ortopedia -2, pronto soccorso -4, ginecologia -2, neurologia -4, endoscopia -2, rianimazione -2, e questo nel periodo estivo ha comportato la chiusura di attività ambulatoriali e servizi di ricovero. Lunghe file al Pronto soccorso, tempi di attesa per prestazioni specialistiche, ricoveri in barella, interventi chirurgici insufficienti, assistenza ai degenti talvolta non adeguata, insomma una situazione di grande difficoltà di cui manca un programma preciso. A questo si aggiungono scarsa attenzione complessiva da parte di chi deve decidere ed operare. Magari e probabilmente ad aggravare la situazione vi è anche qualche nulla osta al trasferimento verso altre Asl, senza contare la mancata retribuzione delle prestazioni notturne e di reperibilità, scarso approvvigionamento dei materiali di consumo e strumentali (alcuni strumenti vengono, secondo alcuni, dirottati verso Catanzaro, elettromiografo? Ecografi? Tac? Strumenti chirurgici?)".
Una situazione di grande disagio, concludono De Biase e Caruso "che ha messo in difficoltà l’ospedale di Lamezia, mentre altre Asl hanno fatto concorsi, assunzioni e procedono all’acquisto di beni e servizi. Noi? Fermi al palo. Queste differenze indicano la debolezza della nostra Azienda e forse anche il continuato disegno per affossare Lamezia? Come parte sindacale Uil Fpl, non possiamo che sensibilizzare e denunciare pubblicamente i pericoli di un disarmo complessivo. Auspichiamo una presa d’atto della dottoressa Elga Rizzo, nelle nuove vesti verticistici e decisionali, a lei un augurio di buon lavoro, con l’auspicio di trovare per Lamezia, iniziative atte ad interrompere un dissanguamento sanitario che peggiora sempre più. Sarà così? I direttori delle varie Unitaà operative  dovranno incatenarsi per essere ascoltati?”.

a.c.

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