"L'amministrazione Lucano ha lasciato 4 milioni di debiti"

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Antonio Trifoli
  08 luglio 2019 01:13

di GABRIELE RUBINO

Il caso sulla presunta ineleggibilità «si sgonfierà presto». Il Comune di Riace oggi piuttosto deve occuparsi della pesante eredità lasciata dall’amministrazione precedente: «circa 4 milioni di debiti». Sembra avere le idee piuttosto chiare il neo sindaco Antonio Trifoli. Il primo cittadino è chiamato a gestire il "dopo Domenico Lucano". Nel luogo diventato famoso in tutto il mondo come simbolo dell’integrazione, Trifoli, contattato da lanuovacalabria.it, dichiara di voler dare la precedenza ai problemi «più ordinari», quelli tipici di un piccolo comune calabrese: strade, scuole e servizi.

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I DEBITI DEL PASSATO- Nella stanza del palazzo del municipio, tutt’altro che in buone condizioni, Trifoli punta l’indice contro «l’amministrazione precedente che ha lasciato una montagna di debiti». La cifra si aggira attorno ai 4 milioni di euro. Il consiglio comunale dovrà presto esaminare l’ipotesi di bilancio riequilibrato, «già bocciato dal ministero due volte sotto la precedente gestione», fa notare Trifoli. Riace ha dichiarato il dissesto circa un anno e mezzo fa, e da aprile 2018 opera il commissario liquidatore che deve barcamenarsi con la massa passiva accumulata negli anni precedenti. Non esistono pasti gratis. Per rendere credibili i conti comunali le tasse lieviteranno al massimo così come saranno riviste al rialzo le tariffe di alcuni servizi come la compartecipazione dei cittadini alla mensa scolastica e il ticket per lo scuolabus.   

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IN ARRIVO IL PARERE LEGALE SULL’INELEGGIBILITÀ – Prima della seduta sul bilancio riequilibrato, l’assemblea municipale riacese sarà con ogni probabilità informata sulla vicenda dell’ineleggibilità sollevata nelle settimane scorse da Repubblica. Trifoli si dice convinto che tutto finirà presto nel dimenticatoio poiché «dimostrerò di aver agito in trasparenza. Ho già incontrato il prefetto e presto arriverà il parere che sarà formulato da Falzea, docente dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che fugherà ogni dubbio». Le regole del Testo unico degli enti locali (Tuel) impediscono ai dipendenti l’elezione nelle amministrazioni in cui si candidano, se non a determinate condizioni, ad esempio ottenendo un’aspettativa come nel caso del nuovo primo cittadino. Trifoli è un Lsu (lavoratore socialmente utile) e non rientra nella dotazione organica del Comune di Riace. All’altro rilievo, quello secondo cui un lavoratore a tempo determinato non può ottenere l’aspettativa, Trifoli più che in punto di diritto ribatte con un paradosso. «È stata concessa dalla precedente amministrazione. Dagli stessi che ora la utilizzano contro di me. Nessuno però ha mai contestato la regolarità di quell’atto».

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NON SOLO IMMIGRAZIONE MA ANCHE TURISMO- Quando gli si fa notare la vicinanza con la Lega, Trifoli ritraccia: «Siamo una lista civica, i partiti nazionali in un comune piccolo come Riace c’entrano poco». La parola Lega induce al collegamento con l’immigrazione. Il primo cittadino conferma che non verranno abbandonate tout court le pratiche del passato sull’accoglienza ma di certo non saranno l’unica priorità. Il sindaco ha in mente un rilancio turistico di Riace: «Non dimentichiamoci che siamo la città dei Bronzi».    

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