L’Aned esprime preoccupazione per i centri dialisi di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria

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Il comitato direttivo Aned
  14 giugno 2020 19:24

Il Comitato Direttivo regionale Aned, riunitosi in data odierna presso Benny Hotel di Catanzaro, ha dibattuto tra gli altri iproblemi connessi alla pandemia Covid-19 che hanno colpito i pazienti dializzati e trapiantati calabresi.

Il Comitato ritiene opportuno sollecitare con lettera la presidente della Regione Iole Santelli per affrontare a modo la prevista autunnale seconda ondata della pandemia, segnalata abbondantemente dagli esperti e come sta avvenendo in nazioni come Cina. 

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Allo scopo, “bisogna avviare per primo la costituzione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) per fronteggiare e fermare  il più possibile  sul territorio eventuale rischi pandemici, costruire i percorsi protetti a norma per evitare diffusione contagi, dotarsi a tempo ed in modo sufficiente dei Dispositivi Individuali di Protezione (DPI) oltre che per gli operatori anche per i pazienti, disporre di turni e di centri  dialisi dedicati al Covid-19 e quant’altro risulta utile per prevenire contagi”, scrive l’Aned. 

Aned è preoccupata molto per la difficoltà di gestione dei centri dialisi in strutture vetuste costruite per esigenze ormai sopravanzate, tra tutti i centri negli hub calabresi di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

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Particolarmente sentita è l’esigenza di avere dentro l’ospedale di Polistena - dotato di reparto di Anestesia e rianimazione – “un nuovo centro dialisi per la migliore gestione di 100 pazienti della Piana di Gioia Tauro, alcuni dei quali per comorbilità, gravi e complesse, e quindi da mettere in sicurezza non solamente per Covid-19.  Veramente abnorme è la inadeguatezza del centro dialisi di Palmi. Qui bisogna porre fine al totale abbandono strutturale denunciato da anni da Aned e lasciato nell’abbandono piu assoluto, da chiedere immediatamente il più opportuno intervento di di controllo sanitario”, ha concluso l’Aned. 

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