Da oggi in libreria, “L’anno più bello”, il volume di Pier Vincenzo Gigliotti edito da La Rondine
20 gennaio 2021 19:00di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Da oggi in libreria, “L’anno più bello”, il libro di Pier Vincenzo Gigliotti edito da La Rondine
Si tratta del secondo lavoro editoriale di Pier Vincenzo Gigliotti, avvocato e responsabile dei progetti speciali per l’Us Catanzaro 1929, dopo “Radici nel Vento” che ha colpito un pubblico variegato di lettori.
Questo secondo lavoro fa un altro passo indietro nel tempo e torna a quell’anno magico che “ogni lettore ha vissuto, che ancora sta vivendo o che presto rivivrà, sempre con le stesse intense emozioni, per sentirsi ancora felici, per ricordare ai giovani e a i meno giovani di godere appieno della magia della vita, scorgere ovunque le bellezza e portarsela sempre dentro”
Parole cariche di ottimismo e speranza che il legale sa mettere insieme in un libro appassionante e sereno.
“Correva l’anno 1981/82 – racconta l’autore dal suo studio - l’ultimo anno della scuola media Pascoli, i primi amori adolescenziali, i sogni, le utopie. Una realtà di provincia che non offriva molto e la nostra gioia era quella di provare a cambiare il mondo. L’occasione era una partita di calcio nell’anno in cui il Catanzaro conquistò il settimo posto nella massima Serie, come mai nella storia, nell’anno in cui la Nazionale italiana vinse i campionati mondiali in Spagna. Proprio quell’anno abbiamo avuto la possibilità di vincere la Coppa Italia. Il Catanzaro passa il girone eliminatorio e poi batte il Napoli. All’andata sono gli azzurri a vincere al Militare. Nella gara di ritorno disputata il 23 dicembre 1981, le Aquile espugnano il San Paolo per 2-1 e grazie alla differenza reti approdano alle semifinali. Trascorrono 120 giorni straordinari che ci porteranno alla semifinale, andata il 10 marzo, ritorno il 10 aprile, proprio la vigilia di Pasqua. I questi giorni, tra le due vigilie, accade di tutto. Il Catanzaro vince e conquista posizioni in classifica in un stagione calcistica indimenticabile, il primo capodanno trascorso insieme, le prime feste tra i compagni che si svolgevano a casa, il primo carnevale, le gite al grotte di Castellana, tutte cose che caratterizzeranno l’attesa di quella partita. Quel passaggio del turno con il Napoli ci ha fatto credere nel sogno di poter cambiare la nostra realtà. Vincere la Coppa Italia dava diritto di partecipare alla Coppa delle Coppe e all’epoca andare i Europa significava per noi andare in America. Così ci uniamo e fondiamo il club delle giovani Aquile e aggreghiamo tutti i ragazzi della scuola. Succederanno tante cose s’intrecceranno diverse storie personali. I sorteggi dicono l’Inter. Così incontro un mio vecchio compagno che viveva Milano, la città agognata da tutti, ma scopro ad un certo punto dalle sue parole che non era in fondo quella meta così felice e scopro che il più felice ero io. Il mare, i miei genitori, i miei nonni, le tradizioni, una dimensione umana. Insomma, riscopro quello che offre la mia città”.
Un libro dedicato ai compagni di classe, “alcuni dei quali hanno avuto tanti problemi, ma una classe splendida”. L’autore invita a resistere e richiama alla pazienza in un momento storico molto difficile, ma una volta finito l’incubo del Covid “dobbiamo rinascere anche in questa città e riconquistare la Serie B, la Serie A che darebbero senza dubbio una luce nuova a tutti noi”.
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