La lettera sulla proposta di costituire la Provincia di Lamezia Terme.
di Igor Colombo
Mi è capitato di venire a conoscenza della formazione di un comitato composto da professionisti di vario genere, esponenti politici ed ex politici, comuni cittadini, per la costituzione di una nuova provincia calabrese che andrebbe ad abbracciare un’ampia fascia jonica regionale , da Crotone arrivando fino a Sibari, denominata nell’intenzione e proposta di suddetto comitato, Provincia della Magna Graecia.
Ancora di più ha attirato la mia attenzione l’impegno pubblico per tale proposta da parte dell’onorevole regionale uscente ed ancora candidato in quota Partito democratico, Giuseppe Giudiceandrea, il quale ha manifestato la propria volontà a portare nel prossimo consiglio regionale della Calabria tale progetto di nuova provincia e che la stessa giunta che ne uscirà dovrà contemplare e lavorare, a suo fermo giudizio, per l’istituzione di questa nuova provincia della Magna Graecia, riportando tutte riflessioni che ,guardando le esigenze del territorio e dei cittadini interessati, possono apparire condivisibili. In ragione di tutto ciò e nell’imminenza delle consultazioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, lancio un appello da cittadino a tutti i diciotto candidati lametini , affinché anch’essi non rimangano indifferenti alle esigenze del nostro di territorio ,per tanti anni bistrattato e dimenticato, prendendo proprio spunto dall’impegno del loro collega candidato ,il quale sta portando avanti con notevole impegno le istanze di quella parte di Calabria e di cittadini che pretendono attenzione ed autentico sviluppo per la loro fetta di territorio interessato.
Se una cospicua parte di popolazione della fascia jonica rivendica una nuova provincia che possa apportare tutti quei vantaggi politici, economici e sociali che si potrebbero verificare, cosa impedisce anche a noi di Lamezia Terme di rivendicare la stessa identica cosa proprio in coincidenza delle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio? Quella della elevazione a capoluogo di provincia di Lamezia Terme è ormai un’atavica battaglia rimasta lettera morta ed anche sogno mai veramente sopito nel cuore dei lametini ,che insieme ad altri sacrosanti diritti di sviluppo di questa baricentrica città, hanno per anni ed anni e per diverse generazioni, agognato ed urlato.
Alla luce pertanto degli ultimi sommovimenti che si stanno verificando in seno alla parte jonica della Calabria, mi sento di avanzare da cittadino lametino e che ama la sua città e per la quale per anni non si è risparmiato a lottare per essa, un sentito invito ai nostri candidati di portate tale stessa istanza e di parlarne in questa campagna elettorale ,spiegandone anche proposte e propositi da portare nell’istituzione politica preposta. L’elevazione a capoluogo di provincia di Lamezia Terme, qualora fosse possibile, sappiamo tutti a menadito quali vantaggi ed importanti ricadute potrebbe portare sul territorio, soprattutto ai nuovi e recenti progetti di sviluppo con la costruzione del porto turistico, di un nodo ferroviario centrale e di un aeroporto internazionale collocato al cuore della regione e soprattutto, sul versante tematico della sanità.
Non starò qui a parlare dei motivi del mancato decollo e sviluppo di Lamezia Terme, essendo questa materia di trattazione quantitativamente immensa e pertanto non approfondibile hic et nunc ,anche perché so per certo che molte cose verranno urlate dai palchi e dagli spazi di propaganda elettorale dai rispettivi candidati, ma una cosa appare lapalissiana ai più: i lametini vogliono vedere fatti concreti e non le solite minestre riscaldate di fondi europei che ci saranno e di opportunità che non bisogna lasciarsi scappare , questo lo sappiamo già e son tutte cose ripetute in tanti anni ed in maniera trasversale da destra e sinistra.
Parlare più concretamente e sull’esempio e l’impegno di quanto si sta costruendo e lottando su versante jonico appare più veritiero e sincero se davvero ci sarà una presa di coscienza forte e sensibile da parte di chi anela ad uno scranno al consesso regionale, altrimenti il processo di radicale attesa escatologica i lametini lo conoscono già, il rimando alla prossima occasione utile, sempre che non sia foriera come consuetudine di promesse e comportamenti ciarlieri.
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