“Servono nella politica più confronto e condivisione”.
A dirlo, è il consigliere regionale Marcello Anastasi che aggiunge: “Un clima di confusione e di sfiducia non aiuta la ripartenza, mentre molti calabresi da altre regioni d’Italia continuano a chiedere di rientrare nella propria terra, senza essere ascoltati. La linea politica regionale, non esattamente in linea con le misure adottate dal Governo nazionale, ha spiazzato un po’ tutti. Gli operatori economici, dall’oggi al domani, impreparati, si sono posti la domanda se riaprire le lotto attività oppure no, mentre la gente comune è rimasta disorientata. E’ iniziato in anticipo– spiega il consigliere regionale di “Io resto in Calabria”- il corso della fase 2, battezzato con il nome di ‘liberi tutti’, ponendosi, in questo modo, come un’azione politica per la quale tutto sia possibile ed oggi possa dirsi una cosa e poi farne un’altra. Ognuno, dunque, liberamente può riaprire la propria attività con le dovute cautele comportamentali, di cui forse manca un vademecum sulle regole da rispettare. Si avverte però il timore che possano innescarsi nel mercato del lavoro processi che non aiutano i più deboli, attraverso una eventuale sleale competizione che andrebbe a determinarsi fra chi manca di risorse economiche ed umane ed è costretto a non riaprire e chi, invece, ripartirebbe subito, potendo già far fronte al necessario.
Tra lungaggini burocratiche e la mancanza di una capillare informazione sugli strumenti attualmente messi a disposizione (ad esempio, il fondo che prende il nome di ‘Riparti Calabria’, volto a garantire un sostegno da 10 mila a 400 mila euro a favore di piccole imprese, professionisti e partite iva), si comprende – asserisce Anastasi-, che rimane fondamentale il bisogno di un confronto politico più forte e coeso fra tutte le parti per condividere decisioni importanti e accompagnare molto attentamente e bene i calabresi in questo momento, evitando la fretta quale cattiva consigliera da sempre. Preoccupa la lentezza nella erogazione dei finanziamenti, ma, soprattutto, la grande disinformazione che causa un pericoloso squilibrio e situazioni di disuguaglianza tra chi va avanti e chi, invece, resta indietro”. Per Anastasi “interrogarsi e trovare le soluzioni insieme su come riuscire a prevenire il più possibile l’incremento della disparità sociale nel contesto economico imprenditoriale del momento, completamente cambiato e diverso rispetto a quello di prima, è indispensabile ed urgente. Gli stessi rapporti tra Governo nazionale e Governi regionali che cambiano da un momento all’altro e l’idea tra i cittadini che ognuno possa andare liberamente per la sua strada, comporta un clima di confusione e di sfiducia nei confronti delle Istituzioni che non aiuta la ripartenza attesa”.
Prosegue Anastasi: “Intanto, molti calabresi dal nord e da altre regioni d’Italia chiedono, senza essere ascoltati, di poter rientrare e la situazione negli ultimi mesi diventata talmente complessa che nessuno invidierebbe nemmeno per un solo momento chi oggi è preposto a governare il Paese. I ‘no’ di numerosi sindaci calabresi sulla riapertura delle attività lavorative e le posizioni divergenti tra Governo regionale e Governo nazionale, hanno posto la comunità a chiedersi chi abbia ragione o torto, chi dica la verità o no, chi è buono o chi cattivo e cosi via. Sul piano politico, si comprende però che serve rafforzare a condivisione fra tutte le parti – conclude il consigliere regionale-. E, nell’incertezza che il peggio sia veramente passato e che il contagio si sia fermato, nonostante la bassa percentuale di casi positivi che farebbe ben sperare, forse Machiavelli, se lo potesse ancora oggi fare, ci direbbe. ‘E’ comune difetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta’.
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