Maria Gentile e Giovanni Curia, appartenenti a due storiche famiglie di pescatori di Cariati, da anni emigrati in Germania, scrivono al ministro
Parte dal gruppo facebook “Escia a Mare” (Andiamo a pescare), creato dalla coppia Maria Gentile e Giovanni Curia, appartenenti a due storiche famiglie di pescatori di Cariati, da anni emigrati in Germania, la richiesta al ministro Speranza di riaprire l'ospedale di Cariati.
I due cariatesi che, attraverso il gruppo social, vogliono portare al mondo le bellezze storiche, paesaggistiche e archeologiche della cittadina ionica, nonché far conoscere le loro radici, fatte anche di tradizioni enogastronomiche, religiose e folcloristiche hanno scritto una lunga lettera al ministro per "sottoporre una problematica che da anni interessa migliaia di Persone e di cui, purtroppo, non si riesce a trovare soluzione"
Dopo la presentazione - "siamo Maria Gentile e Giovanni Curia, responsabili del gruppo Facebook “Escia a Mare”, nato un anno fa, che conta oggi circa 20 mila adesioni" ricordano che "Il 2010 il commissario per il piano di rientro dal deficit sanitario della regione Calabria, Scopelliti, per scelte esclusivamente politico – demagogiche, ha chiuso l’ospedale di Cariati lasciando il nostro territorio senza alcuna copertura sanitaria e ha privato oltre 100 mila cittadini di quel diritto alla cura e alla salute sancito dalla Costituzione della Repubblica italiana. Nessuno dei commissari governativi inviati dallo Stato in Calabria in questi 11 anni ha mai voluto sentir parlare di riapertura dell’ospedale di Cariati. Tutti hanno sempre ritenuto più importanti i conti e bilanci della sanità rispetto alla vita delle persone".
"Si è chiuso un ospedale - spiegano - senza dare ai cittadini una valida alternativa per potersi curare in sicurezza. Infatti, oggi, un cittadino del territorio dell’ex ospedale di Cariati per curarsi deve rivolgersi all’Ospedale di Corigliano-Rossano, unico presidio presente dal 2010 nel vasto territorio della Sibaritide che conta nel suo insieme circa 200 mila abitanti. Questo ospedale sulla carta dovrebbe avere 225 posti letto attivi ma, in realtà, ne ha all’incirca 130. Come si può consentire, signor Ministro, che a 200 mila cittadini lo Stato corrisponda solo 0,6 posti letto per mille abitanti? E nel territorio di Cariati siamo al di sotto anche di questo numero. Se poi teniamo conto che l’emergenza COVID ha ancor di più aggravato questa assurda e inaccettabile situazione, può comprendere i motivi di questa nostra lettera e le preoccupazioni che abbiamo per i nostri cari che, soprattutto anziani, vivono ancora a Cariati e nei Comuni del Territorio e che non sanno proprio come fare per potersi curare".
Poi, la domanda alla quale chiedono una risposta. "Gentile sig. Ministro, può essere garantito il diritto alla vita così? Può un cittadino di Campana, Mandatoriccio, Scala Coeli, Umbriatico, Bocchigliero, salvarsi in caso di malore, se per raggiungere l’ospedale di Corigliano-Rossano impiega di certo più di un’ora? Signor Ministro Speranza, le affidiamo questo nostro grido di dolore e di richiesta di riconoscimento di diritti, consapevoli delle difficoltà che ci sono in questo particolare momento storico ma, convinti, che si possa fare carico in tempi rapidi di riaprire il nostro Ospedale di Cariati, dove i conti sono stati sempre a posto, non c’è mai stata mala sanità e dove per più di 30 anni si sono curate tantissime, tantissime, tantissime persone".