L'appello di Gianpiero Taverniti: "Non continuiamo a violentare ed abbandonare il territorio…"

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images L'appello di Gianpiero Taverniti: "Non continuiamo a violentare ed abbandonare il territorio…"

  27 novembre 2022 16:12

di GIANPIERO TAVERNITI

Volendo prima di ogni tipo di analisi e critica, stare vicini a tutte le famiglie e le persone che hanno avuto familiari e amici, vittime di calamità naturali ed in questo momento agli abitanti di Ischia, visto le recentissime vicende che hanno colpito l’isola, volevamo
esplicitamente affermare che per loro rispetto non è giusto fare polemiche, ma per rispetto dei poveri defunti è doveroso analizzare se vi siano state delle responsabilità nel passato, controllare se vi siano state antecedentemente segnalazioni di palesi criticità e per cominciare a dire basta a questi eventi, finendola di dire che era una tragedia annunciata.

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Certamente una distaccata analisi dovrà essere discussa, quella che contiene tutti gli errori fatti in passato, errori che producono nel quotidiano, ancora morti, danni e rischi verso tanti cittadini italiani che in tutta la penisola sono a rischio. Logicamente la natura ha la sua forza, le continue metamorfosi climatiche, i continui incrementi dei vari inquinamenti, danneggiano e indeboliscono il territorio italiano, già per sua natura violentato dall’uomo, dalla sua ignoranza e dalla sua avida sete di denaro e successo. Cause pesanti di questi eventi, di certo sono, il continuo disboscamento, la cementificazione selvaggia, la scarsa prevenzione e il forte calo di coltivazione dei territori che di fatto hanno avviato a una cultura dell’abbandono, con i frutti amari che oggi vediamo a Ischia e non solo.

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Sono mancate anche delle figure professionali sui territori, quelle figure sentinella che sono stati divorati dalla privatizzazione selvaggia, solo per fare un esempio , il semplice e umile cantoniere, che non solo colmava la buca per le strada , ma di fatto ripuliva , tombini, pozzetti e cunette di scarico sulle strade e dove non vi erano delle infrastrutture  adeguate , conoscendo il territorio ne creava delle semplici , al solo fine di eliminare il sovraccarico di acqua sulle strade o sui muri di contenimento delle stesse.
Queste righe non vengono solo dall’indignazione nel vedere ancora questi tristi eventi in Italia, ma provengono anche da un’esperienza lavorativa nel settore viabilità di una delle province più piovose e più innevate d’ Italia, quella di Bergamo. Ricordo un aneddoto di una giornata in allerta meteo per previste forti precipitazioni piovose, dove il capo cantoniere , ormai mosca bianca in Italia, ci impartì l’ordine di percorrere tutte le strade , per controllare e ripulire tutti i punti critici e non solo , da foglie , sterpaglie al fine di favorire il corretto scarico dell’acqua dalla sede stradale evitando sovraccarico su muri di sostegno e ponti, il ricordo è di quelli belli che in quel periodo critico si era messo sotto controllo tutta la rete stradale di competenza e non vi erano danno a utenti e a cose. Basta poco, basta prevenire il peggio, non continuando a chiudere gli occhi , trascurando il territorio e le strade, perché arriverà il momento che quando le apriremo assisteremo a tragedie come Ischia e  non servirà credere alla” fattucchiera dell’abbandono” di turno , per prevenire il peggio. 

Citare questo riferimento, questo frutto d’esperienza, perché? Solo per dover dire che bisognerà ristabilire il rapporto precedente con la natura, quello diretto di controllare, perché l’uomo che è incaricato a pulire le cunette, a ripulire le strade dalle forti piogge, spargere sale, tagliare i rami che toccano le linee elettriche e telefoniche nelle zone di montagna disagiate vanno mantenuti, anzi  vanno valorizzati in questo periodo che la discussione politica è ferma sul reddito di cittadinanza che si vorrebbe ridurre drasticamente o addirittura togliere , visto che in questa fase economica non è facile garantire lavoro ai percettori, perché non considerare la possibilità di usufruire di uomini disoccupati che si possano mettere a disposizione nel controllo del territorio, logicamente formandoli e istruendoli nella direzione dell’obiettivo da centrare? 

Le politiche della globalizzazione, le politiche al risparmio dello spreco delle cattedrali nel deserto mai completate hanno anche indotto al risparmio e si sono anche che si sono accanite contro figure professionali importanti , quali  i cantonieri, idraulici forestali e altre figure professionali provinciali e regionali che venendo a mancare e aggiungendosi alle scarse politiche di prevenzione, propositività e tutela dei territori , hanno reso più insicura la nostra penisola , visto che la cappa di privatizzazione ad imprese private non sempre serie , oneste ligie al dovere , hanno tutelato e difeso i nostri territori……

Non si può generalizzare su nessuno, né sui fannulloni , né sulla politica scadente prodotta fino a oggi ,certo è che se continuiamo a vedere le solite tragedie in Italia , qualche cosa nella prevenzione e nella tutela del territorio a livello idro geologico non funziona o addirittura non è stato mai impiegato, questa analisi solo per essere consci che i disagi e le disgrazie procurate da eventi atmosferici , per la maggior parte degli stessi , hanno solo forti concause umane che hanno modificato il rapporto fra uomo e natura che hanno ridotto la sicurezza delle nostre città, indebolito il territorio rendendolo fragilissimo nel sopportare addirittura  eventi di normale entità, figuriamoci quelli di elevata che vanno accorpate alle varie allerte diffuse che hanno delle belle colorazioni quando vengono emesse , ma che a volte solo per colpa dell’uomo , ci producono frutti neri in materia di vite perse…

Meditare si ,riflettendo, ma sarà più importante intervenire invertendo la rotta della “barca” della prevenzione e della cura del territorio, finendola di chiudere gli occhi ,nel concedere di fare tutto e in ogni luogo anche dove non si potrebbe, ma converrà aprirli questi occhi in futuro, al solo fine di vedere prevenzione, sicurezza, legalità e civiltà nel vivere il quotidiano , smettendola di lamentarci e piangere , ma iniziare sorridere al cambiamento che a questo punto non è necessario, ma credo sia obbligatorio….

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