“Continuiamo ad urlare con immutata rabbia che la sicurezza – e dei cittadini e delle forze dell’ordine - è a rischio.” A sostenerlo è Ettore Allotta Segretario Provinciale Polizia Nuova Forza Democratica sindacato della Polizia di Stato
In una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica e al Governo allora spiega che " Senza timore di essere smentito, credo che le piu’alte cariche dello Stato concordino che sta accadendo in Italia, da troppo tempo - e ultimamente in maniera sempre più assidua – abbia raggiunto ormai livelli preoccupanti intrisi di palpabile tensione e risulta evidente ai più il cittadino sia stato abbandonato dalle Istituzioni e vive ad oggi in un clima di costante insicurezza e ansia. Vi è una esasperazione che è cresciuta in maniera esponenziale a seguito anche dell’elevato aumento dei reati che le statistiche portano, inesorabilmente, sotto gli occhi di tutti. La sicurezza dei cittadini è venuta meno – questo non lo si può negare - negli ultimi anni a causa dei marchiani errori delle istituzioni che invece di potenziare i comparti delle Forze dell’Ordine ne hanno – inopinatamente e inspiegabilmente– indebolito le risorse".
"La sicurezza non può essere garantita in maniera esaustiva con quei pochi Poliziotti in Strada, che rischiano la propria vita a volte diventando “carne da macello” in balia dei delinquenti rischiando – tra l’altro - anche di essere denunciati o messi alla gogna - qualora intervengono con fermezza al momento di difendere i cittadini o la loro incolumità. Ciò perché magari invece di intervenire con un mazzo di fiori e con parole dolci per far desistere il soggetto dal compimento di una azione criminosa, hanno usato manganello, manette e braccia forti. Siamo alla pura follia! E’ evidente che gli Agenti delle Forse dell’Ordine sono abbandonati a loro stessi senza nemmeno aver percepito o percepire gli ormai “famosi soldi” che, dal 1995, tra mancati adeguamenti dello stipendio al costo della vita e al costo del cambio del potere d’acquisto dopo l’entrata in vigore dell’euro, si sono accumulati fino ad arrivare alla cifra di 500,00 (cinquecento/00) euro mensili. Eppure in maniera paradossale si sente parlare di aumenti – spropositati - per altre attività – il più delle volte tutt’altro che rischiose – come aumenti di pensioni per chi ha già una cospicua pensione, di vitalizi di parlamentari che assumono il carattere di una rendita vitalizia per i parenti del politico di turno, di aumenti che possiamo considerare “indecenti” per cariche di Stato o di Enti parastatali. I tagli delle risorse o i contenziosi prolungati nel tempo colpiscono sempre e guarda caso la sfera che interessa le Forze dell’Ordine. Appare veramente fuori da ogni ragionevole pensiero tagliare stipendi agli agenti di polizia o continuare a far finta di nulla prolungando la corresponsione delle somme che dovrebbero essere a loro concesse commisurando il tipo di lavoro che essi svolgono e i rischi che corrono quotidianamente o depotenziare le risorse delle Forse di Polizia.Ciò non può essere accettato in uno stato considerato democratico principalmente per un fattore primario: depotenziare il comparto sicurezza significa - ovviamente - indebolire i reparti con conseguente difficoltà degli agenti di garantire la sicurezza ai cittadini".
"I politici, che sedendo in comode e eleganti poltrone non di certo avvertono il sibilo delle pallottole in caso di sparatorie in strada che invece percepiscono i poliziotti; i politici non hanno paura di ricevere una coltellata che possa strappare la loro costosa giacca come invece capita ai poliziotti. Eppure ovunque vadano gli Onorevoli, i Ministri, le piu’ alte cariche dello Stato vi sono le forze dell’Ordine a garantire la loro sicurezza. In caso di un eventuale attentato o tentativo di sparatoria verso un soggetto delle istituzioni sono gli agenti che senza esitare – per spirito di sacrificio insito in loro, per spirito di attaccamento al lavoro – si frappongono tra il delinquente e il soggetto chiamato a difendere; sono loro che moltissime volte si sovrappongono tra il delinquente e le pallottole che sibilando andrebbero a colpire il soggetto. Ma evidentemente il Governo, il Legislatore le piu’ alte istituzioni dello Stato non si avvedono ( o non comprendono) che indebolendo il comparto sicurezza indeboliscono anche la protezione a loro favore. Stiamo parlando di poliziotti che continuano a rischiare in ogni secondo di ogni minuto di ogni giornata la loro vita, senza tutele e senza le “regole di ingaggio” chieste da quasi 20 anni e privati, dal 1995, del Riordino delle Carriere tanto che gli Assistenti capo oggi non sono Sovrintendenti in un Ruolo unificato con quello dei Sovrintendenti, ma gli hanno dato una NON QUALIFICA quale quella del “Coordinatore”… scusate ma questa è una vera e propria persecuzione dove i diritti di questi vengono sottratti da altri. Si parla, di soggetti Poliziotti che percepiscono 1400,00 (millequattrocento/00) euro al mese dalle quali vanno decurtate tutte le enormi spese che questi devono sostenere per condurre una vita dignitosa e mantenere la famiglia. Nessuno sembra voglia preoccuparsi di questi soggetti ma di contro sembra vi sia un interesse spropositato per altre categorie ma NON PER CHI RISCHIA la propria vita quotidianamente. Ovviamente tale situazione si riflette in maniera immediata e inesorabile sui cittadini i quali avvertono l’indebolirsi della tutela in loro favore e si rischia fortemente che si vada verso una giustizia “fai da te” proprio perché si sentono lasciato soli a dover combattere fenomeni di delinquenza, estorsione, microcriminalità. E conseguentemente vi è una pressione enorme per chi lavora nei Commissariati, nelle Questure in quanto gli agenti sono costretti a surrogarsi al lavoro dei soggetti mancanti trovandosi a volte anche a incassare le ire dei cittadini che non si sentono abbastanza tutelati. Questa situazione, non può non essere presa in considerazione dalle piu’ alte cariche dello Stato al fine di evitare che la sicurezza assuma le forme di un soggetto IN GINOCCHIO e cioè in evidente difficoltà".
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