di CLAUDIA FISCILETTI
Le celebrazioni dedicate al Maestro Saverio Rotundo si sono concluse questo pomeriggio con la presentazione del catalogo fotografico “L’arte di tutti i tempi dell’abbandono. Saverio Rotundo ‘u Ciaciu”, un volume che raccoglie oltre cento scatti inediti sulla vita e l’opera dell’artista presentato all’interno del chiostro del Complesso monumentale San Giovanni, a Catanzaro.
La tre giorni che ha omaggiato l’artista del capoluogo dal 29 luglio con la proiezione del cortometraggio “Human Thing” di Davide Cosco e con l’apertura straordinaria della “Galleria di tutti i tempi dell’abbandono” a cura di Stefano Morelli, è stata realizzata con il contributo della Regione Calabria, su input del sindaco Sergio Abramo e dell’assessore alla Cultura Ivan Cardamone, in collaborazione con 4culture srls, Casa del Cinema Catanzaro, Cineteca della Calabria e Circolo del Cinema Cinemazaro.
E’ il sindaco Abramo ad aprire l’incontro: “Sono contento di celebrare Mastro Saverio a cui tutti siamo attaccati poiché è la storia di questa città”, e aggiunge poi: “Continuare a fare eventi culturali è molto importante per la città e, per fine agosto, abbiamo pronto un protocollo d’intesa perché ci candideremo al bando che definisce un polo delle arti in ogni regione d’Italia”. Il sindaco poi continua: “Porteremo avanti l’attività culturale nella nostra città e, nei prossimi mesi, l’istituto Tchaikovsky sarà riconosciuto conservatorio dal ministero e la sua sede sarà trasferita qui a Catanzaro”.
Prende la parola poi l’assessore Cardamone: “Per me è una grande soddisfazione guardare questo catalogo perché dietro ad esso c’è un grande lavoro di squadra”, poi continua: “Questa iniziativa nasce da quel laboratorio di idee che è l’assessorato alla Cultura di Catanzaro, composto da persone qualificate e che fanno il loro lavoro con passione. E’ un assessorato che ha portato frutti alla città perché la cultura è un motore trainante non solo dal punto di vista economico ma anche sociale”.
Alla presentazione del catalogo fotografico sono intervenuti anche alcuni rappresentati dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dal direttore Vittorio Politano: “Saverio è stato mio compagno nell’ateneo artistico del capoluogo, era un creativo interdisciplinare”, ad uno dei docenti, Andrea La Porta, che ha anche dato un suo contributo nel volume durante il suo intervento ha raccontato aneddoti riguardanti l’artista: “Ci legava un rapporto di grande amicizia e grande affetto, abbiamo fatto tanti viaggi insieme. Le opere di Saverio sono il risultato della vita che ha condotto”.
“Era il primo visitatore di ogni mostra del San Giovanni, non si precludeva nulla, guardava mostre artistiche di ogni tipo. Con lui la differenza tra artista e uomo era un confine veramente labile”, è il ricordo di Simona Cristofaro di 4culture che illustra poi l’opera inedita di Saverio Rotundo donata al Comune di Catanzaro: “S’intitola Profilo dell’anima (ritratto del figlio) ed è un lastrone di ferro sagomato a fuoco risalente alla seconda metà degli anni '70”.
Un catalogo fotografico che vuole ricostruire in qualche modo la figura di questo artista da lasciare ai giovani, per impiantare in loro un seme che può germogliare. Enzo Colacino ha letto il contributo che Achille Curcio ha dato al volume e poi ricorda: “Mastro Saverio era l’unico che mi poteva raccontare qualcosa di mio padre”.
Anche Piero Mascitti è intervenuto durante la presentazione: “Di Saverio Rotundo sarebbe bello storicizzare anche la sua parte da performer”.
E, infine, Stefano Morelli ha illustrato come sia nata la realizzazione del catalogo: “L’idea nasce dalla scoperta dell’archivio fascicolato di Mastro Saverio, in cui conservava tutti i diplomi, le richieste di esposizioni in giro per l’Italia e valigie piene di foto. Abbiamo fatto una scelta estetica con le foto in bianco e nero che partono dagli anni ‘50 fino a giungere agli anni ’80 e le abbiamo esposte così come le abbiamo trovate perché vogliamo invitare alla ricerca”.
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