“Contrariamente a quanto incautamente affermato dal ministro Schillaci, e rilanciato da alcuni dirigenti sindacali di organizzazioni che tutelano le posizioni della medicina convenzionata, il decreto legge ‘Bollette’ n. 76 del 30 marzo introduce all’articolo 16 (fra le misure in ambito sanitario) un semplice inasprimento delle lesioni non gravi o gravissime a carico di professionisti sanitari impegnati a vario titolo nei presidi di tutela della salute”. Lo afferma in una nota il componente dell’esecutivo nazionale dell’Anaao Assomed Filippo Larussa.
Larussa spiega: “Non viene assolutamente introdotta, come richiesto dalle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria, la procedibilità d’ufficio in caso di atto di violenza nei confronti dell’operatore nell’esercizio delle sue funzioni. Tanto meno viene introdotta alcuna modificazione del comma 1 dell’articolo 583 quater del codice penale, che preveda il fatto come circostanza aggravante”.
“Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, Anaao in primis, ritengono assolutamente necessario reintrodurre questa modifica del codice penale, stranamente scomparsa in sede di approvazione del decreto nella seduta del Consiglio dei ministri del 28 marzo, durante l’iter di conversione del decreto legge. Si ritiene che – conclude Larussa- , unitamente al rafforzamento dei presidi e posti fissi di polizia, solo questa misura di forte contenuto deterrente possa limitare gli incommentabili, gravissimi e reiterati episodi di violenza a danno degli operatori sanitari”.
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