L'Asp batte cassa: vuole indietro 17,3 milioni 'indebitamente incassati' dal Sant'Anna Hospital

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Sant'Anna hospital di Catanzaro

Affidato l'incarico di recuperare le somme ad un avvocato interno, le recenti vicende giudiziarie hanno smosso la Commissione prefettizia ad insistere sul recupero di somme per un altro caso nei confronti della casa di cura catanzarese

  16 ottobre 2020 14:00

di GABRIELE RUBINO

L'Asp di Catanzaro batte cassa: vuole 17,3 milioni di euro dalla clinica Sant'Anna Hospital. La vicenda non è nuovissima, ma resta piuttosto complicata e, viste le proporzioni, una scossa ad alta magnitudo. Ad aprile del 2019, l'azienda sanitaria provinciale conferisce ad un legale esterno l'incarico di recuperare le somme "indebitamente incassate dalla Casa di Cura" - si legge nella nuova delibera- in forza di una sentenza (la n. 891/2017) che ribaltava il primo grado, favorendo così l'ente pubblico. Sostanzialmente dietro ci sarebbe un giro di cessioni di crediti ad una società specializzata da parte della Casa di Cura privata, che tuttavia avrebbe comunque incassato anche le somme dall'Asp azionando titoli esecutivi. In altri documenti, a riprova del teso rapporto fra Asp e Sant'Anna Hospital, di disconoscimento di crediti del privato, non a caso l'ente si è opposto parlando di altre 'duplicazioni di pagamento': questo è proprio il 'caso' principale. Tornando ai 17,3 milioni (oltre alle spese legali), l'avvocato incaricato dall'Asp ha frenato sull'azione di recupero, sostenendo che fosse necessario attendere l'esito del giudizio di legittimità, infatti è da tempo pendente la causa in Cassazione. 

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Il recupero delle somme è una vicenda diversa dallo scandalo esploso una decina di giorni fa sul falso reparto dell'Utic nel Sant'Anna Hospital con tanto di contestazione da parte della Procura di Catanzaro di circa 10 milioni di euro (LEGGI QUI), ma comunque ha smosso la Commissione prefettizia a chiedere pochi giorni fa al legale incaricato da oltre un anno e mezzo di dare conto delle sua attività. Quest'ultimo ha nuovamente espresso perplessità, oltre ad aver chiesto un incremento del compenso. A questo punto, l'Asp ha preferito revocare l'incarico all'avvocato ed affidarsi ad uno interno: Sabrina Caglioti.

Resta ferma la volontà della Commissione Straordinaria (Luisa Latella, Franca Tancredi e Salvatore Gullì) di procedere all'attività "di recupero delle somme, resasi necessaria e indifferibile alla luce delle recenti vicende giudiziarie e nello spirito del pieno ripristino della legalità". La casa di cura Sant'Anna Hospital è avvisata.  

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