L'Asp di Catanzaro chiude il bilancio con un rosso di 12,8 milioni

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L'ingresso dell'Asp di Catanzaro e dell'ex Pugliese (dove c'è una parte rilevante di amministrativi della Dulbecco)
  26 dicembre 2021 14:38

di GABRIELE RUBINO

Chiuso il bilancio 2020 dell'Asp di Catanzaro. La perdita del conto economico risulta pari a 12,8 milioni di euro. Tecnicamente si tratta di una variazione di bilancio, poiché lo schema era stato già adottato in estate dalla commissione prefettizia allora in carica (più che altro per rispettare il termine di legge) e naturalmente ha subito alcune variazioni legate alle assegnazioni dei fondi (sempre tardive) da parte della Regione. L'atto è firmato dal direttore generale f.f. Ilario Lazzaro su proposta dell'unità operativa Gestione Risorse Economiche e Finanziarie guidata da Alberto D'Arrò. 

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Rispetto al 2019, quando il rosso di circa 32,2 milioni, la perdita si è ridotta segnando addirittura il segno positivo nella gestione caratteristica (la produzione meno i costi), il quale poi è stato sovvertito dalla gestione finanziaria. Naturalmente il 2020 è non solo l'anno del Covid (e la relativa esplosione di specifiche voci di costo per fronteggiare l'emergenza sanitaria) ma per l'Asp di Catanzaro ha significato anche la deflagrazione della disputa (tutt'altro che sopita) con la clinica S. Anna Hospital. Tant'è che la somma contrattuale per l'acquisto di prestazioni dalla struttura privata di 29 milioni (non erogati) è stata - come emerge dalle relazione sulla gestione- accantonata. Altri 6,7 milioni sono stati accantonati per mancato utilizzo da finanziamento regionale e che saranno successivamente impiegati in relazione all'emergenza Covid. 

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Così come aumenta l'accantonamento per il fondo rischi del contenzioso, aumentato in un anno di 1,7 milioni (erano 5 milioni nel 2019 e sono 6,7 milioni per il 2020). Proprio sul contezioso arriva un alert nelle proposte di 'manovra' contenute nella relazione sulla gestione. La "gestione del contenzioso i cui costi sono, infatti, allarmanti, sicché le iniziative da continuare ad implementare sono finalizzate alla riduzione del rischio di soccombenza, attraverso un'analisi più oculata delle 'materie del contendere' che coinvolga i settori interessati, anche in un'ottica di prevenzione del contenzioso medesimo".   

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