La forza urticante della letteratura che si fa cornice di una riflessione alta, politica e umana al tempo stesso. Lo scrive in una nota l’Associazione culturale “Oltre” che ha organizzato l’evento. Nella nota si legga ancora:
“È stato, sostanzialmente, questo il senso della presentazione di IO SONO LIBERO, il libro intervista di Giuseppe Scopelliti, svoltasi a Catanzaro, nella splendida e gremitissima sala della Camera di Commercio.
L’opera, edita da PELLEGRINI EDITORE, ripercorre la vicenda giudiziaria dell’autore, già Sindaco di Reggio e Governatore della Regione Calabria e all’apice della sua carriera politica. E lo fa senza cedere alla tentazione - immaginabile ma solo in astratto - del rancore o della delegittimazione da parte dell’autore, intervistato da Franco Attanasio.
Il tratto - si oserebbe dire, quasi di pacificazione - del libro è emerso nel corso dell’incontro .
Giuseppe Scopelliti è stato condannato e ha espiato la sua pena senza, adesso, nutrire l’ambizione o solo l’intenzione di rifare un processo postumo. Senza cercare attenuanti o difensori d’ufficio.
L’ex presidente della Giunta regionale tradisce, invece, tutta l’umanità di una persona che si è imbattuta nella privazione della libertà, ovvero in quella sospensione della più naturale, istintiva e primordiale inclinazione dell’uomo. E, soprattutto, tradisce tutta la sua passione per la politica che, sin fa ragazzo, ha rappresentato il suo percorso di vita parallelo. Anche allo sport, il basket, da cui confida di aver appreso tanto.
È nella sera prima di entrare il carcere e, ancora prima, nella giornata prima del verdetto supremo della Cassazione che il racconto di Giuseppe Scopelliti si fa latrato e preghiera. Amore e morte. Perché, al netto delle responsabilità esplorate, accertate ed affermate dagli organi giurisdizionali, la primazia dell’uomo si esalta, si corruga e si compie.
È nel rapporto con le figlie, poi, che la pena si fa specchio riflesso della storia di un uomo, a prescindere dalle sue colpe, dai suoi errori e dalle sue scriminanti umane.
Una presentazione forte, vissuta con grande partecipazione emotiva dall’autore e dal folto pubblico e introdotta magistralmente da Pasquale Motta, giornalista di razza, che ha giustamente rivendicato a se stesso, a Giuseppe Scopelliti, sia pure da angoli prospettici diversi, alla loro generazione, una passione politica che, oggi, sembra pericolosamente affievolita.
Assai pregevole, infine, il contributo fornito da don Francesco Farina, Direttore dell’ufficio pastorale della Salute della Diocesi di Lamezia Terme, che ha focalizzato il suo intervento sulla diversa attenzione che la collettività deve rivolgere al mondo che vive oltre le sbarre e ciò nel solco di un precetto evangelico che non può rimanere inascoltato e che parte proprio dalla vicenda terrena di Cristo.
L’avvocato e scrittore Felice Foresta ha, invece, posto l’attenzione sulla necessità che si trovino gli anticorpi a una spinta giustizialista che alberga nel tessuto sociale e che, inevitabilmente, osta al reinserimento di chi, scontata la condanna, rischia di essere irreversibilmente escluso dalla collettività. Tanto con inevitabile prostrazione anche dei principi costituzionali.
IO SONO LIBERO, la cui presentazione nelle piazze italiane sta riscontrando il favore del pubblico forse oltre ogni più rosea previsione, a dimostrazione anche della grande attrazione e del ricordo positivo che ancora esercitata la figura dell'ex presidente, non è, dunque, la voce e ancor meno la difesa del rappresentante ferito di uno schieramento politico.
È la testimonianza di un uomo che ha avuto il coraggio di esporsi pur a fronte di una condanna, che non viene fatta oggetto di critica o men che meno della velleità di una revisione.
È l’allunga che Giuseppe Scopelliti vuole offrire appannaggio di chi, di qualunque estrazione ideologica sia, ancora crede che la politica possa riservarsi una nicchia immune da infezioni e da contaminazioni per farsi servizio e comunità. E, quindi, in un auspicabile riequilibrio dei poteri dello Stato, sappia ritrovare e ritrovarsi, e soprattutto sappia affermare il suo ineludibile primato.”
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