La seconda serata del Premio “Il Miglio blu” ha cementato nuove collaborazioni, nuove sinergie e nuovi progetti su nobili e condivisi intenti. Nell’area Gemini del Museo Mumak di Caminia (Stalettì, Catanzaro) sono stati consegnati tre riconoscimenti a rappresentanti della comunità stalettese che si sono distinti nel panorama culturale ed artistico nazionale ed internazionale per valore morale e intellettuale e che, pur avendo esportato altrove le proprie capacità umane e professionali, hanno tenuto sempre saldo il legame con la terra natìa diventando testimonial delle sue bellezze e dei suoi tesori, raccontandola e rappresentandola, e creando dinamiche virtuose di confronto e di conoscenza.
L’iniziativa confluisce nel lavoro di ricerca e di riflessione critica che da tempo l’Associazione culturale Ka’Minia sta conducendo sulla specificità del contesto stalettese e del suo popolo rispetto all’identità globale, ma anche un momento di celebrazione frutto del desiderio di fare rete con chi, con il suo contributo esperto e consapevole, può contribuire a creare opportunità di crescita per l’intero territorio, con particolare riferimento al “miglio blu”, quello straordinario e fertile scorcio di mare che il presidente Attilio Armone identifica col tratto di costa che va da Copanello a Pietragrande.
Presentata da Giusy Armone, componente dell’Associazione Ka’Minia, la cerimonia è stata inaugurata dai saluti istituzionali dell’assessore del Comune di Stalettì, Valentina Lombardo, che ha portato il messaggio del sindaco Mario Gentile e testimoniato ancora una volta la vicinanza della Giunta e l’apprezzamento per le iniziative che gravitano intorno al Museo.
Sul binomio tradizione e innovazione Antonella Pascuzzo, insegnante, critico d’arte e presidentessa della Commissione giudicatrice del Premio, ha costruito la sua riflessione esperta, delineando il percorso e le motivazioni che hanno portato ai tre riconoscimenti: “Domenico Condito, saggista e studioso di storia, ci presenta uno dei più importanti reperti del tipo testuale bizantino, un manoscritto dell’XI secolo, in cui emerge la problematica ancora irrisolta della conciliazione tra Stato e Chiesa, la rivoluzione sta proprio nel suo metodo di indagine che ha consentito alla Calabria di riappropriarsi di un pezzo della propria memoria storica e culturale. Rocco Iannone è uno fra i più grandi designer italiani che si è distinto, nonostante la sua giovane età, per aver saputo calibrare l’eleganza italiana con un’attenzione particolare alla tecnologia e alla sostenibilità, combinando il design di alta moda con l’estetica sportiva, creando un linguaggio nuovo, che comunica, per alcuni versi, col passato. Giuseppe Rachetta nelle vesti di documentarista archeologo riesuma la storia fornendoci delle testimonianze materiali aventi valore di civiltà. Catanzaro sotterranea ci viene presentata come una realtà parallela, una realtà non separata o distinta ma convivente con quella in superficie, giustamente dialogante perché senza memoria del passato siamo privi di radici”.
Ai tre eccellenti stalettesi è andato il diploma di merito ed un’opera di Armone che rappresenta il Museo Mumak, quale è l’ancora blu. Per Iannone, assente per un impegno lavorativo sopraggiunto, ha ritirato il premio la sorella Francesca.
La serata si è arricchita del contribuito di un ospite d’eccezione, l’artista milanese Pierangelo Russo che, nei mesi scorsi, ha contribuito alla realizzazione del flashmob che ha portato sulla spiaggia di Caminia 300 studenti delle scuole della Presila catanzarese, in occasione di un’iniziativa che ha anche aderito al grande progetto del maestro Michelangelo Pistoletto sul “Terzo Paradiso”. Russo che al momento è concentrato su una grande opera sui Navigli che denuncia il dramma delle morti in mare, ha testimoniato la condivisione degli intenti dell’Associazione, plaudendo all’impegno di Armone e della sua squadra e promettendogli di tornare prestissimo a Stalettì per una nuova collaborazione artistica. A suggellare il momento la consegna di un’opera dell’artista Piper.
Intense, dunque, le emozioni e le suggestioni scandite anche dalle note di due giovanissimi ma talentuosi musicisti, Francesco e Giacomo Cerullo, rispettivamente al pianoforte ed al contrabbasso, che hanno interpretato la colonna sonora della serata. La cerimonia ha avuto anche il supporto audio/video di Salvatore Cerullo, architetto e docente d’arte, alleato dell’Associazione Ka’Minia nella sua militanza artistica, culturale e pedagogica.
Le conclusioni sono state affidate ad Attilio Armone che, nutrendosi della disponibilità dimostrata dai vari protagonisti dell’iniziativa, ha presentato i progetti in essere che vedranno l’Associazione Ka’Minia spingersi anche oltre il confine dell’orizzonte.
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