di GABRIELE RUBINO
"La scelta più saggia". E' concorde il giudizio sul timing dei lavori di riqualificazione dello stadio 'Nicola Ceravolo'. Lo slittamento a maggio o giugno del 2026 (dipende da eventuali playoff) del cantiere interno all'impianto cittadino ha molti 'pro', che sono via via prevalsi nonostante l'iniziale fregola di migliorare nel più breve tempo possibile alcuni settori. Questo il sunto della conferenza stampa a Palazzo De Nobili con il sindaco Fiorita, il presidente Noto e l'assessore Battaglia. Un annuncio (già anticipato più volte da La Nuova Calabria ) che era diventato più che 'saggio' inevitabile perché da domani partirà la campagna abbonamenti della nuova stagione. E, naturalmente, lato Comune si doveva spiegare prima perché sostanzialmente non cambierà nulla per i tifosi giallorossi nonostante i preannunciati interventi. La verità è che a complicare il piano che spingeva per i lavori immediati si è messa la questione sicurezza. Con le prescrizioni di Prefettura e Questura (parecchio rigide, per usare un eufemismo) che per effetto della chiusura della Curva Ovest e la sostanziale rinuncia alla Tribuna Est sarebbero costati al Comune circa 250 mila euro e alla società la rinuncia a diverse migliaia di posti per buona parte della stagione. Meglio quindi posticipare la posa in opera alla fine della prossima primavera. La conferenza, come ha spiegato lo stesso sindaco, è un semplice aggiornamento sullo stato dell'arte. Ce ne sarà un'altra una volta che Sportium consegnerà il progetto di fattibilità tecnico-economica (che equivale al progetto definitivo). Consegna che è in ritardo. Era attesa per la fine di giugno, ma alcune revisioni dei prezzi la faranno slittare di altri 20-30 giorni. Tra la fine di luglio e metà agosto. Dopo ci sarà l'altro step della progettazione esecutiva e dei lavori. In realtà, il Comune ha spiegato che si potrà affidare anche prima, magari in inverno, per consentire alla ditta il reperimento dei materiali e l'esecuzioni dei lavori fuori dal range del Ceravolo. Pur non essendoci il progetto, è stato comunque chiarito che si partirà dalla Curva Ovest (addossamento a dieci metri dal campo), ma senza la copertura che invece sarà l'attività core sulle tribune. Non c'è spazio per la dotazione attuale (dieci milioni di euro complessivi) per ritocchi sulla Curva Est mentre ci sarà almeno un formaggino (lo spicchio di congiunzione fra Curva e Tribuna) per aumentare lievemente la capienza.
Dopo i ringraziamenti a Confindustria per la commissione del masterplan (il progetto complessivo di totale stravolgimento dell'impianto che nell'ipotesi hard prevede risorse per 28 milioni di euro) e al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso per l'impegno sul reperimento di complessivi 12 milioni di euro, Fiorita ha precisato: "Abbiamo iniziato la procedura con l'intenzione di fare il prima possibile. Però la situazione mi pare un po' diversa rispetto al primo intervento sul Ceravolo. In quella occasione avevamo la necessità di fare presto e bene, altrimenti non si giocava. Questa volta dobbiamo fare bene e bene. Non abbiamo l'urgenza di fare presto. Non appena avremo la progettazione definitiva faremo partire la gara per far partire subito i lavori. Se il campionato è in corso ci sarebbero dei disagi". Per questo ha aggiunto: "Faremo velocemente, durante il campionato, con tutti i lavori che si possono realizzare al di fuori dello stadio per poi procedere dopo alla posa in opera all'interno. Non abbiamo contezza effettiva dei tempi e dei costi, ma l'obiettivo è ridurre al massimo i disagi per la tifoseria".
Sull'ottemperanza delle prescrizioni, con barriere divisorie, corridoi d'uscita per i tifosi e per le squadre, il presidente Noto ha detto: "Sarebbero venute meno risorse al finanziamento. E' la decisione più saggia presa dal tavolo con società, amministrazione comunale e questura. Naturalmente ci auguriamo che il giorno dopo l'ultima partita l'impresa sia pronta con ruspe e camion per fare quello che deve fare".
Fiorita ha aggiunto che comunque la progettazione "è parte di una strategia complessiva. Naturalmente le risorse attuali non bastano a realizzare tutti gli interventi del masteplan. Ce ne vorrebbero forse il triplo o il quadruplo. Ma ogni cosa è un pezzo del puzzle del nuovo Ceravolo".
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